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Ancelotti e Insigne, storia di un rapporto incrinato (o forse mai decollato)

L'ennesima frizione tra il tecnico Carlo Ancelotti e il capitano Lorenzo Insigne non fa altro che accendere la miccia di una bomba pronta a esplodere

L’ennesima frizione tra il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti e il capitano azzurro Lorenzo Insigne non fa altro che accendere nuovamente la miccia di una bomba che sembra pronta a esplodere ormai da un momento all’altro. Dall’arrivo di Ancelotti sulla panchina azzurra, infatti, sono stati più i dolori che le gioie nel rapporto tra i due, nonostante il calciatore abbia comunque manifestato un rendimento più che positivo all’inizio di entrambe le annate. La decisione di ieri, però, rischia di essere un punto focale per un potenziale strappo definitivo.

Ancelotti e Insigne, un rapporto mai decollato

Il filo conduttore del rapporto non esaltante tra i due sembra essere quello della posizione in campo del capitano azzurro. Insigne da sempre dà il meglio di sé come esterno sinistro in un attacco a 3 o a 4, abituato anche a compiti parzialmente difensivi ma soprattutto di costruzione per i compagni. Il fatto di giocare esterno di centrocampo potrebbe non aver incontrato il gradimento del calciatore, che inizialmente aveva mostrato grande entusiasmo per l’arrivo del nuovo tecnico salvo poi parlarne (e lodarlo) sempre meno. Già l’anno scorso erano state evidenziate dalla stampa frizioni tra i due e la sostituzione con “polemica” annessa contro l’Arsenal – con Insigne che si lamentò di esser stato sostituito subito dopo aver sbagliato un gol, generando i fischi del San Paolo – non migliorò di certo la situazione. Che, però, dopo una breve crisi (con esclusione e polemiche in fatto di potenziale addio) sembrava rientrata.

La tribuna contro il Genk potrebbe invece riaprire una ferita che si stava rimarginando. Il messaggio di Ancelotti alla squadra è stato chiaro: tutti sono in discussione. Insigne potrebbe tornare in campo già a Torino, forse anche per minimizzare un caso che ovviamente ha trovato presa un po’ ovunque. Il rapporto tra tecnico e capitano, però, sembra non essere idilliaco. E il timore è che il Napoli, prima o poi, sia “costretto” a scegliere tra l’uno e l’altro.