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Paparesta: “Gli arbitri non siano un alibi. Con l’ammutinamento perdono tutti” (Esclusiva)

PAPARESTA NAPOLI ARBITRI – Ex arbitro e attuale dirigente del Palermo, da uomo del Sud, Gianluca Paparesta segue con interesse anche le vicende del Napoli. Un occhio clinico anche e soprattutto all’operato dei direttori di gara, anche se “gli errori degli arbitri – ha detto Paparesta a gonfialarete.com – non devono mai rappresentare un alibi per dirigenti, calciatori e allenatori”.

Paparesta, questa è la terza stagione con l’introduzione del Var. Si aspettava qualche risultato positivo in più?

“Penso che gli arbitri non si siano ancora abituati del tutto alla presenza del supporto tecnologico. Non a tutti piace il confronto con il Var, che può sconfessare una decisione presa pochi secondi prima. E’ una questione di tempo, poi i risultati miglioreranno. Per il momento mi concentro soprattutto sugli aspetti positivi. Grazie al Var sono state eliminate tutte le sviste sui fuorigioco. Si tratta di un dato fondamentale, perché in passato sono stati annullati gol validi o sono state convalidate reti realizzate da calciatori in off side, senza la possibilità di poter essere aiutati nelle valutazioni. Adesso questa possibilità c’è. Parlando poi dell’avvento della tecnologia in generale, adesso i gol fantasma non esistono più. In passato, invece, è capitato di rammaricarsi per non aver concesso una rete valida, perché non c’era stata la possibilità di appurare che il pallone avesse oltrepassato la linea di porta”.

Qual è il suo bilancio sull’osservanza delle nuove regole? Forse sul fallo di mano gli arbitri hanno cambiato rotta troppo in fretta…

“Purtroppo non si è avuto il coraggio di portare avanti sino alla fine il principio per cui la nuova regola sui falli di mano sia stata introdotta. La nuova norma si prefiggeva di rendere la valutazione oggettiva e invece si è tornati all’interpretazione del regolamento. Questo succede anche perché l’Aia non si è ancora aperta al dialogo con i media. In un mondo dove la tecnologia è presente in ogni aspetto della nostra vita e dove si comunica attraverso i social è impensabile che gli arbitri restino ancorati a vecchi retaggi del passato. Spero che quanto prima possano spiegare le decisioni prese durante le partite. Servirebbe a smorzare sul nascere tutte le polemiche”.

Finora il Napoli non si è reso protagonista di un campionato soddisfacente. Però è innegabile che qualche errore da parte degli arbitri abbia penalizzato la squadra di Ancelotti…

“Mi viene in mente la valutazione di Giacomelli sul contatto Llorente-Kjaer nell’area dell’Atalanta. A distanza di tre settimane non ho ancora capito che cosa abbia indotto il direttore di gara a prendere quella decisione. Nel caso fosse stato convinto di aver visto un fallo di Llorente, allora avrebbe dovuto fischiare la punizione in favore dell’Atalanta. Forse avrà voluto concedere ai bergamaschi di poter usufruire della regola del vantaggio. Fatto sta che, nel caso Giacomelli, fosse venuto in sala stampa a parlare, avrebbe spiegato la sua decisione e noi adesso sapremmo che cosa ha fischiato. Gli errori degli arbitri, però, non devono rappresentare un alibi per società, calciatori e allenatori. Nel caso del Napoli, è stato alzato un polverone su Giacomelli e si sono perse di vista altre problematiche, che poi sono venute fuori nelle ultime settimane”.

Nella sua carriera di dirigente, le è mai capitato di trovarsi davanti al rifiuti di una squadra di continuare il ritiro imposto dalla dirigenza?

“No, non mi è mai successo. Sono rimasto stupito dalla decisione dei giocatori del Napoli. Vedere professionisti di quel calibro disattendere una disposizione della dirigenza è insolito. Credo che all’interno dello spogliatoio azzurro ci siano tanti problemi, che sono deflagrati nella scelta dei calciatori di disubbidire alla proprietà”.

In questi casi come ci si comporta? Fa bene De Laurentiis a studiare la possibilità di chiedere ai calciatori il risarcimento danni oltre al pagamento di una multa?

“Penso che in situazioni del genere bisogna mantenere la calma e trovare spunto per ricompattarsi. In casi come questo c’è la possibilità trarre la forza per risalire la china. Continuare lo scontro non avrebbe senso. L’interruzione del ritiro è stata una sconfitta per la società, per il tecnico Carlo Ancelotti e per i giocatori. Sarebbe opportuno iniziare a metterci una pezza”.

Negli ultimi giorni Napoli è salita di nuovo alla ribalta per episodi di cronaca…

“Non è giusto perché non credo a un coinvolgimento da parte della tifoseria. Chi ha a cuore le sorti della propria squadra, non crea danni. Napoli è una città meravigliosa e il pubblico partenopeo è tra i più calorosi al mondo. Darà agli azzurri la spinta per risalire la china”.

Da ex dirigente del Bari, come giudica l’operato dei De Laurentiis al timone del club biancorosso?

“A questa domanda rispondo da tifoso del Bari, visto che ho sempre avuto i biancorossi nel cuore. Quella dei De Laurentiis è una proprietà solida. Il Bari ha vinto un campionato di Serie D in scioltezza e ha affrontato la C dando vita a parecchi investimenti. Auguro a me, al Bari e ai De Laurentiis la promozione in B”.

Aurelio è presidente del Napoli, Luigi del Bari: è favorevole alle multiproprietà? Auspica una regolamentazione diversa?

“E’ un tema che va affrontato al momento opportuno. Aspettiamo che i De Laurentiis portino il Bari ad altissimi livelli e poi ne riparliamo”.

Come è iniziata la sua avventura a Palermo?

“Bene, qui c’è tanto entusiamo. Palermo non ha nulla a che fare con la Serie D. Qui abbiamo registrato 10mila abbonati. In ogni gara al Barbera ci sono circa 6mila paganti. Sono numeri da far invidia anche ai club di Serie A. Speriamo di regalare allo splendido pubblico rosanero la soddisfazione di tornare a calcare palcoscenici più prestigiosi”.