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Non per il cuore ma per i numeri: Mertens è ancora la chiesa al centro del villaggio

Dries Mertens
Non per il cuore ma per i numeri: Mertens è ancora la chiesa al centro del villaggio Napoli. I dati contro il Cagliari raccontano un giocatore fondamentale

“Mertens? Quello che fa in campo non mi sorprende di certo, abbina alla qualità una grande furbizia quando va in pressione. Si tratta di un giocatore completo, peccato che abbia 33 anni ma riesce a fare ancora grandi cose”. Nella conferenza stampa post Cagliari-Napoli il tecnico Gennaro Gattuso non nasconde, ancora una volta, una grande ammirazione per Dries Mertens. Il centravanti belga, ormai scugnizzo adottato a tutti gli effetti, vive un futuro incerto da inizio stagione. Tecnicamente può trattare con altri club, nella pratica poco è già accaduto. La speranza potrebbe essere quella di una permanenza a Napoli. Non solo sua ma di tutti i tifosi, che vedono nell’ex PSV un idolo oltre che una bandiera.

Non per il cuore ma per i numeri: Mertens è ancora la chiesa al centro del villaggio

La discussione sul rinnovo di Mertens impazza ormai da mesi. La motivazione principale non può non essere affettiva, ovviamente. Più del cuore, però, possono (e devono) colpire e contare i numeri, le prestazioni, le statistiche, i gol. Questi ultimi continuano a non mancare: con quello di oggi siamo al 6° in campionato, l’11° stagionale, a un passo vero e proprio dal record storico di Hamsik e con alle spalle gli occhi di Maradona che osservano compiaciuti la nuova potenziale impresa. La verità è che, al di là delle segnature, Mertens è ancora un giocatore utile per il Napoli. Anzi, fondamentale.

La dimostrazione fondamentale sta proprio nella gara contro il Cagliari. Mertens, infatti, figura leader quasi onnipresente nella maggior parte dei raggruppamenti statistici del match. Secondo i dati forniti dalla Lega di Serie A, il belga è primo (insieme a Luca Pellegrini) per tiri in porta (2), primo per occasioni da gol create (sempre 2), ancora primo per passaggi chiave (1, insieme ad Elmas). Addirittura Mertens è primo pure per falli commessi, 3, insieme ai cagliaritani Nandez e Cigarini. Il numero 14 pressa e picchia come un centrocampista (con la cazzimma che a molti manca), corre e segna come un attaccante. Giocatore totale, che al Napoli serve come l’acqua per dissetarsi.

C’è un proverbio spesso usato soprattutto nel calcio francese – e difatti molto caro a Rudi Garcia – secondo cui on a remise l’église au milieu du village, letteralmente “abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio”, per indicare una situazione rimessa in ordine dopo un momento difficile. Ebbene, Mertens ha dimostrato – ancora una volta – di poter essere la meravigliosa chiesa al centro del villaggio Napoli. Lo dicono i numeri, certo. E lo dice anche il cuore.

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Claudio Agave

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