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AZZURRO SBIADITO – Rubens Pasino, talento biondo dalla tonalità spenta

Rubens Pasino
Tra i calciatori che hanno militato a Napoli nelle stagioni precedenti al fallimento, Rubens Pasino rappresenta una delle delusioni più dure da digerire

Azzurro Sbiadito è la rubrica nella quale si raccontano le carriere di calciatori che nel Napoli non solo non hanno lasciato un segno positivo ma che, anzi, vengono ricordati soprattutto per prestazioni negative o incolori. Potenziali campioni che invece si sono rivelati degli acquisti infelici.

Tra i tanti calciatori che hanno militato a Napoli nelle stagioni immediatamente precedenti rispetto al fallimento, forse Rubens Pasino rappresenta una delle delusioni più difficili da digerire. Giocatore di chiaro talento ma mai realmente sbocciato, poteva utilizzare Napoli come vetrina più grande della sua carriera. Purtroppo, per via di un momento della Storia azzurra particolarmente difficile ma anche di una situazione societaria non proprio incoraggiante, questo non è mai avvenuto.

Azzurro Sbiadito, episodio 13: Rubens Pasino

Classe 1971, Pasino ha le tipiche caratteristiche del giocatore offensivo di sostegno: rapido, bravo con i piedi, supportato da una visione di gioco superiore rispetto a molti altri. Cresce nelle giovanili della Juventus, ritrovandosi anche in prima squadra con Trapattoni ma senza mai esordire. Pasino diventa in seguito uno dei tanti nomadi del calcio, legandosi per svariato tempo a squadre diverse. In particolare diventa un profeta della Serie C: prima Novara, poi Lecco e Pergogrema. Dopo una breve parentesi in cadetteria con l’Ascoli, Pasino lega la sua carriera per 5 stagioni alla Reggina. Gli anni amaranti sono tra i migliori della sua carriera. Pasino conquista una promozione in Serie B con i calabresi e segna, in 122 partite di campionato, 11 reti con la squadra di Reggio Calabria.

Successivamente, nel 1999, Pasino sbarca poco più in là, ovvero a Crotone. Anche qui arriva una promozione in Serie B con 10 gol in 32 partite. L’altra grande esperienza della sua carriera sarà a Modena. I canarini lo acquistano nel 2000 e insieme compieranno la cavalcata dalla Serie C1 alla Serie A, con tanto di conquista della Supercoppa di Serie C vinta nel 2001. Sembra dunque finalmente arrivato il momento dell’esplosione definitiva per il talentuoso piemontese. Ma in Serie A arrivano soltanto 8 presenze nella prima parte di stagione, con una sola rete (però decisiva) realizzata, ironia della sorte, nella gara vinta al Granillo contro la sua ex squadra amaranto. Proprio per trovare continuità e proseguire nel mostrare sprazzi di talento, nel gennaio del 2003 Pasino viene acquistato dal Napoli, voluto fortemente dall’allora allenatore partenopeo Franco Scoglio.

Un’avventura sfortunata

La situazione degli azzurri è molto delicata. La squadra, infatti, si ritrova sorprendentemente a lottare per non retrocedere, nonostante gli obiettivi iniziali fossero ben diversi. Pasino – ormai riconosciuto giocatore di categoria – è chiamato a portare qualità sia a centrocampo che nella fase offensiva. Alla fine il ragazzo militerà nel Napoli per una stagione e mezza, ovvero fino al fallimento della società. E in totale metterà insieme due salvezze, 41 partite e soltanto una segnatura.

Lo stesso Pasino – riconosciuto in azzurro più per i suoi capelli biondi che per le prestazioni in campo – ricorderà con un pizzico di rimpianto la sua esperienza partenopea: “Fu un’avventura sfortunata. Arrivai in un momento un po’ così…Furono anni difficili e forse noi non eravamo all’altezza di quella pressione e dei problemi societari. La squadra non era forte come doveva esserlo, nonostante i nomi buoni per la Serie B. Alla fine, nonostante la qualità in attacco, i risultati non arrivarono. Forse non eravamo amalgamati bene”, ha spiegato in un’intervista rilasciata a CN24.

Dopo l’addio al Napoli Rubens Pasino torna a Modena per un’ultima stagione con il suo vecchio club. Veste poi le maglie di Pisa, Monza, Boca San Lazzaro, Virtus Castelfranco e Castellarano prima di ritirarsi e tentare la carriera da allenatore, che lo ha visto protagonista a Sassuolo nella categoria Giovanissimi Nazionali. Il suo ricordo a Napoli pare sbiadito come l’azzurro di questa rubrica. E come la tonalità di quelle meches bionde da cui qualcuno sperava di ricevere qualche risultato in più.

AZZURRO SBIADITO, EPISODIO 12: NICOLA ZANINI

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