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Coronavirus, studio shock: “Primo contagio potrebbe risalire a settembre 2019”

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Il Coronavirus potrebbe aver contagiato l’uomo già a settembre 2019. L’indiscrezione, alquanto scioccante, arriva da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Cambridge, guidati dal genetista Peter Foster.

Coronavirus, Cambridge University: “Il paziente zero potrebbe risalire a metà settembre”

Attraverso una mappatura della storia genetica, i ricercatori dell’Università di Cambridge, guidati dal genetista Peter Foster, stanno cercando di risalire al “paziente zero”. A quanto si apprende, il primo contagio potrebbe essere avvenuto in un lasso temporale compreso tra il 13 settembre ed il 7 dicembre 2019. In questo contesto, Wuhan non sembrerebbe più essere il luogo da cui è partita la pandemia.
Gli studiosi hanno osservato il virus in Cina, Australia, Europa e nel resto del Mondo, individuandone tre diverse varianti. Ovviamente, tutte strettamente correlate al Covid-19. La prima variante è quella ritrovata nei pipistrelli, poi trasmessa ai pangolini, ed è quella che con più probabilità ha contagiato l’uomo. Questa variante è quella rilevata nei primi contagiati sia della Cina che degli Stati Uniti. Stessa storia per l’Australia, dove però si stanno diffondendo molti casi del terzo ceppo scoperto dal team  di Foster. Italia, Regno Unito e resto d’Europa sembrano invece attaccate principalmente dal secondo ceppo, che è una variante del primo, quello che ha attaccato maggiormente la popolazione cinese.

Da dove è partito realmente il Covid-19?

Stando allo studio della Cambridge University, non sarebbe partito da Wuhan, bensì dal sud della Cina, verosimilmente da Singapore, per poi dilagare in tutta Europa.

Luca Cerchione

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