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Fiorentina Interviste

Fiorentina, Commisso: “Chiesa? Ha fatto una scelta sbagliata. Iachini sa che da noi i risultati contano. Per via dello stadio sono passato da Dio ad Attila…”

Commisso

Il presidente italo-americano ha rilasciato un’interessante intervista a La Nazione, durante la quale ha affrontato l’argomento più “antipatico” degli ultimi tempi in casa viola, la cessione di Federico Chiesa alla Juventus. Poi la questione stadio, gli obiettivi di squadra e l’essere sempre sotto esame di Beppe Iachini.

Fiorentina, Commisso: “Chiesa? Ha fatto una scelta sbagliata. Iachini sa che da noi i risultati contano. Per via dello stadio sono passato da Dio ad Attila…”

Sull’allenatore. “Iachini ha il massimo supporto da me, da Joe Barone, da Pradè. Lui lo sa, e lui è l’allenatore. Gli ho detto che con la Sampdoria abbiamo fatto schifo, e lui sa che qui i risultati contano. Ma ha la nostra fiducia”. Lo ha detto il presidente Rocco Commisso, parlando del tecnico viola Beppe Iachini, in un’intervista rilasciata ad Agnese Pini, direttrice de La Nazione. “Siamo tutti sotto esame, tutti, pure io sono sotto esame”, ha aggiunto Commisso. “Lo stadio? Il problema è che qualcuno vorrebbe che io dicessi: ok, ti do i soldi e con quei soldi fai quello che vuoi tu. Ma questo non succederà: coi soldi miei faccio come dico io. Oggi lo stadio è di proprietà dello Stato da 90 anni, e dunque possono prendere i soldi dallo Stato e ristrutturarlo, se vogliono. Per me è pure meglio. Ma perché hanno aspettato Rocco per dire che devono ristrutturarlo? Perché non hanno fatto un concorso internazionale? Perché non hanno ingaggiato prima i vari Fuksas, i vari Renzo Piano per disegnare il progetto. Un anno fa ero il dio di Firenze, ora sono Attila…” Immancabile la domanda circa la cessione di Chiesa alla Juventus durante l’ultimo giorno di mercato: “Chiesa l’ho chiamato durante il lockdown. A Chicago sono andato a incontrarlo per la prima volta ed è stato con me nella suite: io l’ho trattato come un figlio, e lui nei confronti miei, della mia famiglia, dei lavoratori, non ha fatto la cosa giusta. È un ragazzo, quindi lasciamo stare questo argomento”. Ma continua: “Prima ci hanno condizionato sulla squadra a cui avremmo dovuto venderlo: in Inghilterra non voleva andare, e in Italia voleva solo la Juve, che lo sapeva. Quando ci sono solo one buyer and one seller, solo un compratore e un venditore, la situazione non è ottimale. Ho dovuto accontentarlo anche per fare una scelta giusta di business”. Il patron viola chiude l’argomento con un’ennesima frecciata all’ormai ex giovane talento viola. “In America – sottolinea – c’è un detto: anche se vai via, non rompere mai i ponti. Questo hanno insegnato a me 50 anni fa, e questo è l’unico modo per diventare un leader”.

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