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Coronavirus, come ci si cura da casa: quello che c’è da sapere

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Dall’utilizzo del paracetamolo alla necessità di avere in casa un termometro: ecco cosa dice la bozza del documento presentato dal Consiglio Superiore di Sanità. Paracetamolo per chi ha soli sintomi febbrili; antinfiammatori se il quadro del soggetto inizia a presentare altri sintomi; cortisone solo in casi più gravi; eparina per prevenire fenomeni trombo-embolici a fronte di grande difficoltà di movimento.

Coronavirus, come ci si cura da casa: quello che c’è da sapere

Un documento presentato dal presidente del Css Franco Locatelli utile per dare indicazioni sul monitoraggio dei pazienti a casa ed evitare il sovraccarico degli ospedali. Il vademecum però non ha incontrato il favore dei medici di base che accusano i vertici della sanità di non averli interpellati. Andiamo comunque ad analizzare nel dettaglio la bozza del documento. Innanzitutto è fondamentale non prendere iniziative autonome. Bisogna sempre seguire le indicazioni del medico curante, a maggior ragione se stiamo pensando di assumere un farmaco. Nel caso in cui la febbre dovesse superare i 38,5°, con mal di testa e altri dolori sparsi, è possibile prendere una tachipirina. Se la febbre è bassa ha poco senso prendere il paracetamolo. Due sono gli strumenti da avere sempre a portata di mano: il saturometro e il termometro. Quest’ultimo non ha bisogno di presentazioni, trattandosi dell’oggetto del quale ci si serve per misurare la temperatura corporea. Il saturometro, applicato al dito, serve invece a monitorare la funzione respiratoria, ovvero la saturazione dell’ossigeno. Ricordiamo che i valori normali si aggirano intorno al 96-98%. Per quanto riguarda il cortisone, sottolinea il Corriere della sera, va riservato ai pazienti con grave insufficienza respiratoria. L’eparina può essere usata a casa in basse dosi per prevenire fenomeni trombo-embolici, come i coaguli di sangue che possono finire nei polmoni. Gli antibiotici servono raramente e non se ne dovrebbe abusare. Nessun problema per l’assunzione di un grammo al giorno di vitamina C e un certo dosaggio di vitamina D e zinco: non ci sono prove di benefici assicurati ma neppure indicazioni.

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