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Lega Serie A, Dal Pino: “Fondi darebbero più credibilità al sistema. Stadi? In Italia un ritardo epocale”

Dal Pino

“L’ingresso dei fondi darebbe credibilità al nostro sistema, attrarrebbe investitori e genererebbe maggiori opportunità”. Lo ha detto il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino, intervenuto durante Deejay Football Club su Radio Deejay. Dal Pino ha ribadito anche tutta l’amarezza sulle lungaggini burocratiche per la costruzione degli stadi. “In Italia i tempi medi per costruire un nuovo impianto variano tra gli 8 e i 10 anni, in Europa ne servono solo 2 o 3. Parliamo di un ritardo epocale, abbiamo una complessità enorme, servono 7 fasi di autorizzazioni e all’estero invece 2-3”.

Lega Serie A, Dal Pino: “Fondi darebbero più credibilità al sistema. Stadi? In Italia un ritardo epocale”

“La Lega oggi riassume sia l’attività sportiva e parte di vendita dei diritti – ha proseguito -. Con l’ingresso dei fondi, separeremmo le due cose. I fondi metterebbero dentro 1 miliardo e 700 mln di euro, cifra importante perché rappresenta un momento fondamentale per il nostro rilancio, sperando che torni grande. Interesse fondi anche per l’Inter? I fondi sono operatori industriali che raccolgono fondi e finanze e hanno serie competenze per garantire una maggiore progettualità. Credo che l’ingresso di fondi vada visto come maggior imprenditorialità che si affianca a quella dei nostri presidenti e credibilità complessiva al sistema, la vedo molto positivamente”. Questione stadi. “Ci sono alcuni casi di grande successo in Italia. I nuovi stadi garantirebbero nuove occupazioni a livello lavorativo e anche maggiore sicurezza, oltre a nuove entrate fiscali per lo stato – ha proseguito il numero uno della Lega Serie A -. Non capisco perché non si segua questo procedimento virtuoso. Siamo disposti, come club, ad investire nei prossimi 10 anni fino 4,5 miliardi di euro con 25mila posti di lavoro e un gettito fiscale di oltre 3 miliardi. L’esempio di Firenze è emblematico. Era partito con entusiasmo e invece ci dobbiamo nascondere dietro a complessi burocratici. L’Italia ha bisogno di creatività ed energie, dobbiamo rinnovarci e lavorare insieme. Se vogliamo avere energie, non le otteniamo con i no o senza dialogo”, ha concluso Dal Pino.

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