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Juventus, parla il vicino di McKennie: “Dieci invitati? Per me erano di più. Sono della Juve, pensassero al campo…”

McKennie

A fare luce sulla serata e a riferire altri particolari della cena organizzata in casa dello statunitense è stato il vicino del centrocampista, che  ha rivelato alcuni particolari della serata ai microfoni de Il Corriere della Sera.

Juventus, parla il vicino di McKennie: “Dieci invitati? Per me erano di più. Sono della Juve, pensassero al campo…”

“Non credo che essere un calciatore famoso dia il diritto di essere sopra le regole. Verso le 22.30 sono uscito a portare a spasso il cane, ho visto una fila di auto parcheggiate a bordo strada e un gruppo di persone, tutte senza mascherina, di fronte al cancello. C’erano Mercedes con targa spagnola, tante Jeep e poi sono arrivati diversi taxi con a bordo giovani ragazze. Visto che le cene tra amici non sono consentite e il coprifuoco era scattato da un pezzo, ho deciso di avvertire le forze dell’ordine. I carabinieri hanno identificato una decina di invitati? Mi sembrano pochi, secondo me erano molti di più, magari qualcuno si è allontanato. Non ho nulla contro McKennie, che è un ragazzo tranquillo. Sta a casa o va allenarsi, mi sembra un bravo professionista. E io sono un tifoso bianconero. Per questo mi dispiace, ma se invece di andare alle feste pensassero di più al campo…”.

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