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Hellas Verona, Juric: “Avevo il sogno europeo. Ultimamente mi sono sentito incompreso”

Juric

La vigilia del match contro il Crotone non ha particolari argomenti di discussione per quanto concerne il campo, perché si affronteranno due squadre che non hanno più nulla da ottenere. L’allenatore scaligero però fa un punto su quella che è stata la sua stagione e dà qualche spunto su quello che avverrà nel suo futuro e quello della società veronese.

Hellas Verona, Juric: “Avevo il sogno europeo. Ultimamente mi sono sentito incompreso”

“Le ultime volte ho sempre risposto devo parlare col presidente. È giusto trovarci per vedere cosa fare, se sarà un programma triennale, annuale: tutto quello che bisogna fare sul serio. Riguardo alle mie ultime dichiarazioni: sono rimasto così. Io, come l’anno scorso, voglio parlare con la società: in questo momento non l’abbiamo ancora fatto. È passato molto tempo, e il tempo per parlare di questi argomenti c’era. Quella sera a Cagliari eravamo a cena e abbiamo parlato di tutto, sicuramente non di pianificazione. Restare? Non sono quello che deve parlare, non funziona così nel calcio. È l’altra parte che parla. Il primo anno era non abbiamo possibilità, non possiamo comprare nessuno a parte Rrahmani: ci siamo messi a lavorare con grande chiarezza, l’importante è essere chiari. Io alleno, poi posso dare dei consigli, ma le idee non partono da me. Io poi mi sono creato il film: che con il lavoro, con i miglioramenti, potessimo raggiungere questo grande sogno, che è l’Europa. Oggi è l’anniversario dello Scudetto, il mio sogno era portare l’Hellas in Europa. Sono in grande difficoltà sulle domande sul futuro. A Genova si parlava ancora degli Scudetti vinti prima della seconda guerra mondiale. Mi sembra che il Verona sia stata l’ultima piccola a vincere lo Scudetto, è una cosa bellissima. Uno si fa delle idee, dice ‘mi piacerebbe fare di nuovo una cosa strepitosa’. In questo periodo penso di aver dato tutto me stesso per migliorare l’Hellas. Tutto quello che ho fatto è sempre stato esclusivamente per l’Hellas, non per Juric. E ultimamente sembro uno che rompe i coglioni: ma ce l’avete un po’ di orgoglio? Andiamo a migliorare, superiamo i limiti, proviamo a fare qualcosa di magnifico. Invece mi sembra di essere andato oltre con il mio entusiasmo, mi sembra forse meglio tornare nel mio benessere, perché io e la mia famiglia stiamo benissimo qua a Verona. Mi sono sentito un po’ incompreso in questo periodo: se qualcuno si è offeso sicuramente non era mia intenzione. Qui ho ricevuto tantissimo, l’ultima cosa che posso fare è rattristare qualcuno. Mi avete fatto tornare il sorriso, mi sono riscoperto. Questo è quello che sento in questo momento: ci sono tre partite, voglio restare nella parte sinistra della classifica, per prestigio e anche per una questione economica per la società. Fino alla fine farò così”. Sul Crotone. “Sono stato lì cinque anni da giocatore, più successi che insuccessi, da allenatore abbiamo vinto per la prima volta il campionato, senza fare grandi investimenti e con molti giovani. Ti rimangono tanti amici, tante emozioni, tanti abbracci. Poi il legame che ho con il direttore e la famiglia Vrenna è forte, abbiamo passato momenti magnifici. È una città dove ho vissuto per sei anni, significa tanto per me, come Genova o Verona”.

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