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RILEGGI LIVE – Spalletti: “Voglio una squadra di scugnizzi! Modulo? Si parte dal 4231! Ho parlato con Insigne”

Spalletti

CONFERENZA STAMPA SPALLETTI NAPOLI – Alle ore 15.00, presso il centro tecnico di Castel Volturno, c’è stata la conferenza stampa di presentazione di Luciano Spalletti a Napoli. Tanta attesa per il nuovo tecnico azzurro, che ha esposto le motivazioni del suo sì ad Aurelio De Laurentiis e progetti e visione della squadra partenopea. La scorsa settimana è già stato ospite presso il Training Centre dove, insieme al presidente e il suo vice, ha potuto visitare i luoghi che lo ospiteranno nella sua prossima avventura.

La conferenza stampa di presentazione di Spalletti a Napoli

Ecco che Luciano Spalletti prende parte alla prima conferenza stampa da allenatore del Napoli. Sarà possibile seguire il live attraverso la diretta testuali qui di seguito.

Presenti anche De Laurentiis e Giuntoli, seduti accanto.

“Ci sarà tempo per conoscerci, se permettete vi chiedo chi è il più cattivo di voi (ride, ndr). Se le voci vengono dalla parte giusta sono più attendibili, io navigo a vista. Il raduno? Lunedì qui a Castel Volturno, faremo i test e le visite mediche. Sistemeremo la questione Covid, tamponi e vaccini. I nazionali all’Europeo verranno a Castel di Sangro. Zielinski, Lobotka ed Elmas? Verranno a Dimaro. Mertens? L’ho sentito il giorno prima dell’intervento ed il giorno dopo, ha detto che avrebbe piacere di passare a salutare tutti. Ma gli sarà concesso qualche giorno in più di vacanza per le visite post-operatorio.

Da quando mi hanno detto che sarei stato allenatore del Napoli non ho tolto occhi di dosso a questo Napoli. E’ una squadra che mi piace, mi assomiglia, ma bisogna entrarci dentro e saperci che fare. Sono emozionato sempre, perché stare dentro lo spogliatoio o stare in panchina nelle partite mi crea battiti forti. Sono stato contento dal primo momento perché squadra e città sono forti, completo il mio tour dell’anima. Ho allenato a Roma, città del papa e città eterna, ho allenato nella città dello zar, a Milano (la città della moda) e ora sono a Napoli. Sono orgoglioso di essere qui, dove ha giocato Maradona e poi è il tour dell’anima perché ci ha giocato lui. Questa è anche la città di San Gennaro. Qui calcio e miracoli sono la stessa cosa.

Tifosi delusi dall’ultima stagione? Ai tifosi quello che gli dai te lo rendono con gli interessi. Mi piace la canzone ‘sarò con te’, mi piace particolarmente perché è un grido di appartenenza che non dovrebbe mancare mai. Ma questa è una mano che ti tende la città , che ti stringe forte e per dimostrare di meritare di indossare questa maglia. Questa è la squadra della città, qui sono quasi tutti tifosi del Napoli e quindi noi dobbiamo restituire questo amore e questo affetto con disponibilità in campo.

Insigne? Sarebbe meglio parlare prima con lui. Ho parlato con lui al telefono per i complimenti del gol in nazionale e gli ho detto che lo vorrei al mio fianco in questo percorso. Complimenti a lui e Di Lorenzo per un Europeo fatto in maniera spettacolare. Poi ci sono altre situazioni, e quelle le andremo ad analizzare quando lui ritorna.

Di Lorenzo è un giocatore completo, forte fisicamente e presente che si adatta a fare tutto, e lo fa tutto in maniera di qualità. E si fanno i complimenti anche alla Nazionale, a Mancini per la squadra che ha allestito. Non li ho mai visti allenare, ma credo che molti allenamenti siano stati fatti per fare gol ed un calcio offensivo. Gli vanno fatti i complimenti, anche se nell’ultima partita ci si è trovato il pelo nell’uovo: è lì che ha fatto vedere la sua completezza, non poteva fare altrimenti perché avrebbe allungato le linee.

Cosa voglio? Io ho tutto, per me non chiedo niente. Io mangio una bistecca al giorno, non ho bisogno di una mucca. Io sono qui per tentare di allenare bene questo Napoli e per fare più risultati possibile per il Napoli. La possibilità che ho è di rimanere una persona forte per Napoli. Questa città è piena di persone che hanno lasciato il segno e ama come nessuno ama i suoi eroi. Io e la mia squadra vorremmo diventare delle persone da ricordare per la città.

Totti? Felice di avergli dato la possibilità di fare una fiction, ma aveva tutto il materiale di farne una tutta sua. Mi dispiace che non abbia avuto grande successo, so che ha ricevuto critiche. Se me l’avesse detto prima io due o tre scene le avevo. Ma non voglio parlare di questo, poi ci sarà l’occasione di parlare di cose meno importanti. Ora sono qui a parlare di Napoli.

Champions? Il presidente ha toccato i punti giusti, prima i conti e poi la Champions. Servono calciatori forti per essere tra le prime 4. Entrare in Champions sarà la mia ossessione. Ho letto che Napoli è la città che ha più napoletani in giro per il mondo, questo è un motivo in più per portarli sul tetto d’Europa. Mi basterebbe avere tutti i calciatori che ho: questo è complimento per chi ha creato questa squadra. Poi sappiamo che per contratti o Covid la squadra sarà differente rispetto a quella precedente, ma noi siamo qui per costruire per crearne un’altra altrettanto forte.

Mercato? Bisogna essere pronti a vedere cosa succede. Abbiamo staff pronti su quello che potrebbe avvenire, ma questo in tutte le squadre di Serie A. Io ho parlato con il presidente più volte dopo la firma ed è chiaro che poi fra di noi si dice qualcosa in più, però quello poi per il momento non lo possiamo raccontare. Dobbiamo lavorare in maniera corretta e in maniera seria e vista la qualità che abbiamo anche fuori dal Napoli, si va ad occupare tutte le caselle che una partita di calcio vuole.

Aggettivo Napoli? Dobbiamo mettere in campo un calcio che assomigli alla città e che gli sportivi ne siano orgogliosi. Come aggettivo direi sfacciata. Una squadra sfacciata, di scugnizzi che credano nel proprio talento e che lo mettano in campo contro qualsiasi avversario. Europa League obiettivo? E’ una competizione a cui io tengo molto, tengo alla Coppa Italia, al Campionato, alle amichevoli. Ogni allenamento mette un premio giornaliero, se ti alleni per 7 giorni è chiaro che la partita la giochi meglio. Io ci tengo a fare bella figura, non si snobba niente. Io ci sto in campagna e quando si va nel bosco, quello più feroce mette tutto il suo sforzo quando mangia. Non ci sono amichevoli, si dà sempre tutto.

Perché il Napoli ha avuto un crollo improvviso nell’ultima giornata? Ho dato la disponibilità al presidente quando mi ha contattato aggiungendo che avrei preferito partire dall’inizio della stagione. Secondo me Gattuso ha fatto un lavoro splendido, gli do merito. Lo conosco bene, so quelli che sono i suoi credo calcistici. E’ una persona che ci mette sentimento e quando ho giocato contro mi sono reso conto che sa il fatto suo. Non so quello che è successo per quei due risultati, ma per arrivare lì i ragazzi hanno vinto tanto. Hanno pedalato e fatto tante cose nel girone di ritorno… a volte si trovano dei momenti in cui le squadre hanno meno da dire, altre niente e poi fanno grandi partite. Dobbiamo stare attenti a noi, dobbiamo mettere il massimo della forza e credere di avere le potenzialità di guardare in faccia ogni squadra.

Inter-Juve nel 2018? Mi sembra che ci sia stato un cambiamento nell’Aia. Tra l’altro io ne conosco molti lì perché sono abbastanza anziano e per me è difficile andare a sindacare perché ho ricevuti episodi a favore e contro. Ho molta fiducia in generale, mi fido di queste persone che ci sono adesso perché mi hanno arbitrato da calciatore e ho un rapporto amichevole nella professionalità. Su questo non posto aiutarla.

Io se fossi un presidente prenderei un allenatore che esalta i calciatori, poi dipende anche dai calciatori. Conosco molti dello staff qui e so il loro percorso, come Giuntoli, se scelgono un calciatore penso che sia difficile che quella scelta sia sbagliata. Ci sta un periodo di difficoltà, poi bisogna trovare quelle motivazioni che gli permettano di trovare il valore. Nel mettere bene il piede del primo passo, poi il secondo e si va a iniziare un lavoro e sperando di non tornare indietro. Se ho chiamato Emerson? Non posso rispondere, è possibile che sia avvenuta (risate in sala, ndr).

Osimhen ha tutte le potenzialità per entrare in questo discorso: attacca la profondità, mette i piedi con la linea difensiva. Lui dentro gli spazi è uno che ha grandi caratteristiche e qualità, è un calciatore che sa fare gol e si danna per la squadra. E’ uno di quelli che si interessa nel coprire spazi per non lasciare nulla agli altri. E’ forte come Mertens, Petagna… ci vorranno tutti perché le distanze da colmare sono altre.

Che tipo di Napoli vedrete? Riprendo il discorso della Nazionale. Non si possono ripetere le stesse cose, perché a volte gli altri non te lo permettono. Nel calcio bisogna saper fare tutto. Se vediamo City, Barcellona, Liverpool, loro fanno squadra: tornando indietro, aiutano. A volte questa è una strategia. E’ chiaro che il passaggio fondamentale è che si faccia tutto a livello di squadra e non disuniti a giro per il campo. Bisogna essere tutti in 30 mentri, bisogna essere aggressivi e mettersi a disposizione quando si difende. La partita è uno spazio di tempo che va riempito di cose e ci vanno messe più cose. Come quando lei fa gli articoli (si riferisce al giornalista, ndr). Se poi rimangono vuoti questi spazi bisogna chiedere aiuto a qualcuno e non bisogna caricare di responsabilità gli altri. Bisogna fare lavoro sporco, vincere contrasti, tutto ciò che permette di far recuperare il compagno.

Cambio modulo? 4-2-3-1 è la base, se si parla di calcio attuale le squadre più brave hanno fatto vedere la qualità dei giocatori che fanno la differenza. Poi si modella con il possesso palla, quasi tutte vanno a occupare le due piazzole sull’area avversare aperta e destra e sinistra per minare la stabilità avversaria.  Per quello che hanno detto le novità, si va alla ricerca dello spazio sulla trequarti senza preoccuparsi della palla. Questo continuo affittare dei pezzi di campo lì per lasciarli ad altri, questa fa la differenza, nel sostituirsi nei ruoli. Da lì puoi pensare alla difesa anche alla tre. In Italia siamo sempre stati attenti ad avere più uomini in costruzione, non più giocatori in zona trequarti sopra la palla. L’Atalanta ci ha insegnato, è la squadra a cui bisogna fare complimenti  perché hanno un progetto bello chiaro. Bisogna rendersi conto delle potenzialità a disposizione, far somigliare il comportamento della squadra alle doti dei calciatori è qualcosa a cui penseremo. I tifosi? C’è bisogno di dire che quando lo stadio Maradona è pieno è diverso di quando è vuoto?

Un piano B se partissero Koulibaly, Fabian, Insigne? Terrei volentieri per avere con me i giocatori attuali, poi ci sono altre valutazioni da fare. Questo è il ruolo di Giuntoli. Cosa m’è piaciuto degli Europei? Ci sono stati diversi calciatori che mi sono piaciuti, anche di quelli che non sono tanto famosi e noti, ma parlo solo dei miei.

I giocatori? Loro sono già in debito con me, tutti (De Laurentiis accenna alla Champions League, ndr). Lo dirò ai calciatori. La frase di Mourinho? Non si possono fare paragoni con lui, l’ha detto, ha ragione (ride, ndr). Sotto l’aspetto motivazionale è uno dei più bravi. Le frasi però le usiamo un po’ tutti, noi ne abbiamo già una sulla casacca d’allenamento. Prendetela., se no pare che abbiamo copiato…

Meret? Ha giocato poco. Lui e Ospina sono grandi portieri, due Nazionali. Siamo contenti di avere due portieri di questo livello. Ci sarà bisogno di gestire molte partire, gli stress momentanei e quindi si ha bisogno di 20 + 3 portieri forti. Avere due portieri forti e di grande livello è un grande vantaggio.

Non mi sta molto simpatico il fatto che qualcuno mi chieda: “Come li motivi?”. Il calcatore è un professionista, deve trovare da solo le motivazioni. Calciatore forte, testa forte. Io non motivo nessuno, devi essere già motivato: tu giochi nel Napoli.

Var? Il var è perfetto. Quando vedo le partite di B senza VAR è capitato l’episodio e mi dicevo che l’avrebbero messo a posto. Mette a posto tante situazioni. I falli di mano? C’è un regolamento, è chiaro che bisogna dargli un po’ di interpretazione, a volte viene fatto a mio favore o sfavore, ma questa è la strada giusta. Ho sentito parlare che tra gli arbitri si possa giocare anche a calcio, per me è fondamentale per fargli capire il punto di vista opposto.

La città di Napoli? Piena di iniziative, movimento, emozionante. Non ci sono stato per lunghi periodi. Ho ricevuto anche un premio a Castel dell’ovo. Sono stato ad Ischia e sono passato da qua. Probabilmente non sono il tipo che viaggia per via Toledo di continuo o piazza del Plebiscito. Farò una vita focalizzata, preferisco che in quelle strade ci siano napoletani ai quali dare molte gioie.

Politano e Manolas che contributo possono darmi? Lo devono fare per la squadra, dare il massimo per aiutare il compagno. Voglio dire una cosa sui contratti: i contratti ci fanno essere del Napoli per un numero di anni, ma qui le vittorie e risultati ti fanno restare per sempre. Questa è la differenza.

Una promessa? E’ l’impegno, mi impegnerò al massimo e farò impegnare tutti quelli che sono vicino a me. Con De Laurentiis a primo impatto mi sono trovato bene e mi trovo bene sempre con chi dice quello che pensa. Matrimonio lungo? Adesso faccio rispondere a lui (ride, ndr). Lunghissimo spero, ma è chiaro che le cose bisogna farle bene sempre e io ho i miei punti di vista e lo dico sempre.

Lozano e Insigne come alternative per la profondità? Si è dimenticato Zielinski. Rispondevo su Osimhen, ma non è che gli altri non lo facciano, Insigne sa fare questo e quell’altro, dagli spazi stretti vede anche dove non guarda. Dipenderà anche dagli avversari. Se loro stanno là non c’è lo spazio dietro, quindi bisognerà giocare sui piedi nello stretto… Le squadre avversarie, come guardiamo noi i loro video, anche loro studiano e spazi che ci concederanno saranno pochi.

4-3-3? Quella è la più facile, si inverte vertice alto-basso e va da se. Può essere anche 4-3-3, io ho detto 4-2-3-1 di base in funzione della palla agli avversari, quando ce l’abbiamo noi è una rotazione semplice. Di Lorenzo spesso fa il terzo centrale più stretto ed alzano il terzino sinistro, l’importante è non tirare a campare.

Se mi piace Lozano? Si, quello che con l’Inter mi ha buttato fuori dalla Champions? (ride, ndr). La sua accelerazione ci ha dato qualche problema.

Serena Grande

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