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Napoli, Spalletti: “La Fiorentina non è una sorpresa, ora è allenata bene. La squadra va nella mia stessa direzione. Ghoulam è a disposizione”

“Se è la gara più impegnativa in questo inizio di stagione?In una partita non si dà mai nulla per scontato. Di scontato c’è solo ciò che è accaduto dopo il fischio dell’arbitro. Quello che è successo contro lo Spartak è l’evidenza del confine sottile tra l’avere il pieno dominio e subire una partita totalmente. La qualità che si cerca di individuare in una squadra è la forza, ma i comportamenti dentro gli episodi pure fanno il risultato. Se una squadra è più forte di te bisogna accettarlo e dirgli bravi. In questo caso l’avversario era alla portata, per cui un po’ di dispiacere per non aver esibito il meglio di noi stessi c’è. Ma sono prese di coscienza che ci fanno crescere anche sotto l’aspetto dell’uomo oltre che su quello sportivo”.

Sulla sfida di domani: “La Fiorentina è una grande squadra. Era più una sorpresa quando gli anni scorsi non riusciva ad essere nelle zone nobili della classifica che ora che c’è. La Fiorentina è un grande club, per me non è una sorpresa questa di quest’anno. Ora è allenata molto bene, Italiano ha fatto vedere di saper fare questo lavoro andando a imporsi al primo anno: un conto è allenare lo Spezia e un conto è allenare la Fiorentina”. Così l’allenatore azzurro, Luciano Spalletti, presenta la sfida di domani contro la bella Fiorentina griffata Vincenzo Italiano.

Napoli, Spalletti: “La Fiorentina non è una sorpresa, ora è allenata bene. La squadra va nella mia stessa direzione. Ghoulam è a disposizione”

“Di solito si fa così dopo qualsiasi partita. Si vanno a toccare tutti i tasti, si fanno delle analisi in base a quello che è successo e poi si va ad analizzare le due fasi della squadra avversaria, cercando di dare indicazioni – esordisce davanti ai microfoni il mister partenopeo in vista del delicato match di campionato previsto domani al Franchi di Firenze alle 18 -. In questo momento le indicazioni sono delle sintesi perché c’è poco tempo per scavarci dentro. Ma la squadra ha una sua identità e diventa facile prendere le indicazioni che si danno”. Sul premio personale come migliore allenatore del mese di settembre: “Questo premio va portato nello spogliatoio: è condiviso con la società, i calciatori e quelli che lavorano dietro le quinte”.

Sull’istinto killer, talvolta manchevole in casa azzurra: “In fondo al campionato chi ha saputo gestire meglio certi episodi e certi atteggiamenti che passano a volte all’improvviso nel campo di gioco: sia quello di una reazione, di saper girare in porta un pallone che viene da una deviazione. Bisogna farsi trovare pronti. In questi episodi si fanno i complimenti a Osimhen visto che dopo quell’espulsione col Venezia non ha mai avuto più una reazione del genere. Gli si dice bravo perché ha capito che è un comportamento che non deve avere. Poi farsi trovare al posto giusto dopo una deviazione è istinto del calciatore. Si parla delle qualità di Osimhen, ma a volte però deve essere capace di farsi trovare nel punto giusto invece che rincorrere il pallone”.

“Quanto Spalletti c’è nella mia squadra? Io ho avuto la fortuna di aver allenato in qualche piazza importante ed esser stato a contatto con situazioni simili. A volte quando inizi non sai che direzione prende la cosa nella gestione, io però ho già allenato, la direzione l’ho già presa. Qui ho una squadra che anche negli anni precedenti ha fatto già bene, seppur tra alti bassi: è una squadra che conosce il comportamento di una big. La Fiorentina invece questo lo doveva imparare e Italiano gliel’ha insegnato in poco tempo. La Fiorentina viene addosso forte, viene a prenderti palla, ti sfida. Ha vinto tante partite, diverse fuori casa. Ho visto fare alla Fiorentina con l’Inter un primo tempo perfetto, da grande squadra”. Su Ghoulam e i calciatori africani che andranno in Coppa d’Africa: “C’è una partita aperta di De Laurentiis che mi vede totalmente al suo fianco. Io non spendo soldi pagando questi calciatori, lui sì. E ha ragione quando dice che le nazionali a volte devastano i club. Noi dobbiamo gestirla questa stagione in una maniera o in un’altra, ci sono diverse insidie. Avendo fatto dei calcoli e la possibilità di rimetterci mano, siamo convinti che ci sarà sempre un Napoli attrezzato per combattere con tutti. Ghoulam viene con noi. Devo dire che sta bene? Se lo porto vuol dire che sta bene, è a disposizione”.

Sul dualismo Meret-Ospina: “Sono due portieri forti e, quando ci sono due calciatori forti, a uno gli si fa posto nella postazione vicina. In questo caso non si può fare, perché due portieri non si possono far giocare. Si rischia di andare a penalizzare quello che non viene scelto. Ci saranno dei momenti in cui la condizione può salire o calare e prendo in considerazione l’eventuale novità. Altrimenti è sempre il campo, quello che loro fanno a darmi le indicazioni, mettendoci anche qualche punto di vista. Ma restano per me due portieri fortissimi”.

Le condizioni di Mertens: “Dries è a posto. Io avevo fatto delle valutazioni per farlo giocare uno scampolo di gara contro lo Spartak, poi lo scorrimento della partita ha ribaltato i calcoli, è venuta fuori una partita differente e quindi ho utilizzato qualche altro calciatore che non avrei voluto usare per riprendere il risultato”.

“I calcoli che avevo fatto io sono stati ribaltati. Io potevo farli perché era a bocce ferme, mentre non si gioca. Non bisogna pensare alle partite dopo mettendo meno nella partita che sta giocando perché poi il risultato non condiziona niente. La Fiorentina sarebbe rimasta forte anche se avessimo vinto giovedì. Ora tutti vanno a cercare la rottura dell’incantesimo. Non si tratta di che squadra ha fatto Cappuccetto Rosso, si tratta di essere una squadra forte o no. Il Franchi è come lo stadio Diego Armando Maradona, mi dicono che ci sarà un’affluenza importanza. Trattasi di essere tosti o non tosti”. Sul Var: “Sicuramente è un’evoluzione della classe arbitrale, è corretto che ci sia: è giusto che il Var intervenga, se si legge il regolamento è tutto abbastanza chiaro. Poi ci sono alcuni episodi sottili in cui si buttano dentro tutti, ma è una cosa bella quella del Var”.

Spalletti chiude la sua conferenza stampa con un augurio: “Dico una cosa: i tifosi fiorentini e napoletani possono insultarsi quanto gli pare, ma devono sapere che sono gemellati dall’amore e la passione per la propria squadra. Fiorentina e Napoli sono tifate quasi al 100% dalla propria città e questo non dipende da loro, è un loro destino, nascono così i fiorentini e i napoletani. Cercare di indirizzare la passione verso un nemico immaginario è uno spreco oltre che una cosa grave, molto grave. La passione si combina solo con l’amore, se qualcuno cerca di deviarla nell’odio questo diventa inutile e distruttivo per sé stesso, si disperdono delle energie da mettere a disposizione della propria squadra”.

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