SCONFITTA SPARTAK MOSCA – Per il Napoli è arrivata la prima sconfitta stagione ufficiale. Dopo lo Spartak Mosca gli azzurri e Spalletti si sono confrontati cercando di analizzare gli aspetti che più di tutti hanno complicato la partita e si sono promessi di dare una risposta di carattere in campionato. Intanto però non si può trascurare il fatto che il ko abbia rivelato due problematiche che potrebbero infastidire il percorso partenopeo: l’assenza di un secondo terzino sinistro e l’importanza di Osimhen e Anguissa – che insieme a Koulibaly – saranno in Coppa d’Africa a gennaio.
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Fallito il primo test da Coppa d’Africa
L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si sofferma sull’importanza che Anguissa e Osimhen hanno acquisito per questa squadra. La spina dorsale africana della formazione azzurra, che parte da Koulibaly e termina con l’attaccante nigeriano, non ci sarà a partire dall’inizio del nuovo anno. I tre azzurri dovranno partecipare alla loro competizione continentale nel bel mezzo della stagione e la gara contro lo Spartak ha dato, in parte, un’immagine di come sarà il Napoli senza elementi così importanti. Certo, nella partita sono successe tante cose ma lo stesso allenatore ha deciso poi di inserire Anguissa e Osimhen nel secondo tempo per cercare di recuperare. I due giocatori garantiscono fisicità e capacità tecniche-tattiche, in quanto il camerunense filtra in mezzo con rapide giocate mentre l’ex Lille garantisce velocità e profondità mettendo in difficoltà le difese avversarie.
Il punto debole del Napoli
L’insuccesso di giovedì ha messo anche in luce un punto debole non tanto nascosto in questa squadra: la mancanza di un altro mancino. L’assenza di un’alternativa a Mario Rui si sente: “Perché tutte le squadre hanno un punto debole ma quello del Napoli rischia di essere un inaccettabile graffio su una tela d’autore”, scrive la rosea. Dall’infortunio di Ghoulam, gli azzurri non sono riusciti a inserire in squadra un esterno basso sinistro di ruolo. Sono stati accostati tanti nomi alla squadra partenopea, l’ultimo in ordine di tempo quello di Emerson Palmieri ma anche qui senza successo. “Insomma, si tratta di metterci la massima cura, provando ad aggiungere (già pensando a gennaio) una cornice più solida a quella tela d’autore di cui dicevamo”.
Serena Grande
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