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No Vax nel calcio, i casi eclatanti in Premier League. E in Germania l’Hertha attua la linea dura

Il calcio, in Inghilterra, sta per lanciare una serie di incentivi economici diretti ai club di Premier con il maggior numero di vaccinati, con un duplice obiettivo: convincere gli indecisi ed evitare che possano saltare match a causa dei contagi, anche in previsione di un possibile aumento dei casi nella stagione invernale. Una situazione clamorosa per la nazione, che prima di tutti ha avviato una massiccia campagna di vaccinazioni, partendo proprio da questo sport.

No Vax nel calcio, i casi eclatanti in Premier League. E in Germania l’Hertha attua la linea dura

La Premier inglese è piena di atleti che non ne vogliono sapere di vaccinarsi, anche se nessuno è uscito apertamente allo scoperto. Due terzi dei calciatori che giocano nel massimo campionato non sono vaccinati e solo 7 club hanno oltre il 50% dei calciatori coperti da doppia dose. I casi più eclatanti sono stati quelli di Granit Xhaka e N’Golo Kanté: il centrocampista dell’Arsenal, unico non vaccinato della Svizzera, ha dovuto saltare la sfida con l’Italia a settembre perché positivo. Per il francese del Chelsea niente gara con la Juventus per lo stesso motivo. Ultimo a “palesarsi” il centravanti irlandese Callum Robinson, del West Bromwich. “Ho preso due volte il Covid, ma non mi sono vaccinato – ha confessato – Più avanti potrei cambiare idea, ma in questo momento non sono vaccinato”.

Intanto in Bundesliga… – L’Hertha Berlino ha deciso: da oggi i giocatori che non hanno voluto vaccinarsi si pagheranno i tamponi autonomamente. E si parla di una spesa mensile di quasi duemila euro a testa. Questo in un momento in cui in Germania molti club stanno ragionando sulla possibilità di vietare l’accesso allo stadio a chi non è vaccinato o recentemente guarito dal Covid. In questi mesi il club, come tutte le altre società di Bundes, si era assunto l’onere di pagare le spese per i test molecolari (70 euro circa a tampone) che, da regolamento della Dfl, sono obbligatori per l’autorizzazione a mandare i giocatori in campo. Ora il cambio di rotta: il 90% dei tesserati sono vaccinati, per gli altri non sarà la società a pagare i test. Ognuno fa per sé.

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