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Atalanta, Gasperini: “Il calcio ha un problema serio, non si capisce più niente. Ho pensato seriamente di non andare in panchina”

Gasperini

Il tecnico dei bergamaschi alla vigilia del delicato match con la Lazio di Maurizio Sarri:  “Sì, si può far finta di niente, ma non si risolve niente”. Gasp è reduce da una giornata di squalifica dopo un’espulsione rimediata contro l’Udinese dall’arbitro Maresca.

Atalanta, Gasperini: “Il calcio ha un problema serio, non si capisce più niente. Ho pensato seriamente di non andare in panchina”

“C’è un problema molto serio: in questo calcio faccio fatica a capire i falli di mano, il Var, i contrasti, eppure sono dentro il calcio da tanti anni – dichiara Gian Piero Gasperini -. Non lo capisco io, non lo capiscono i giocatori, non lo capisce il pubblico. In troppe partite succedono imprevisti, ma soprattutto non c’è chiarezza. In tribuna, se mi scappa una parola, non ne pago le conseguenze. Ci dicono basta star zitti… Ma secondo me è giusto tirar fuori il problema. Poi si si può far finta di niente, ma non si risolve niente. Forse è il momento di farlo, ma non riguarda solo l’Atalanta, altrimenti va a discapito di tutto il calcio. Ci sono stati tanti episodi – ha proseguito Gasperini – tra cui anche contrasti e falli di mano, ci sono troppe situazioni cervellotiche, chi gioca a calcio non comprende, siamo fuori e lontani dalla realtà del gioco, sbarelliamo per forza. Di fronte alle immagini, ci sono situazioni differenti. Non ci sono spiegazioni, è un problema che va avanti da un po’ di tempo”. Un appello molto chiaro da parte del tecnico orobico, che però boccia una delle possibili soluzione ventilate, vale a dire quella del Var a chiamata: “No, non sono favorevole, ho già troppo lavoro da fare. Non devo essere io a chiamare un’ammonizione a un avversario. Si vedono delle cose che non si capiscono. Magari capiamo che è un errore. Sui contrasti ad esempio è un problema, alcuni sono validi e sono un aspetto spettacolare del gioco del calcio. Non è un gesto da togliere. Cosa devo dire ai miei? Non contrastiamo più? Diventa complicato, i cartellini fioccano così. Può succedere di sbagliare, ma qui succedono delle cose eclatanti”.

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