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Tennis, Djokovic bloccato in aeroporto in Australia: “A casa subito se non giustifica l’esenzione vaccinale”

Djokovic

Tutto torna. Il tennista serbo, dopo essere stato “graziato” dalla competizione (l’Australian Open), ha avuto problemi sul visto concessogli dal direttore della manifestazione.

Tennis, Djokovic bloccato in aeroporto in Australia: “A casa subito se non giustifica l’esenzione vaccinale”

Il governo di Victoria ha rifiutato la richiesta a tarda notte prima che atterrasse a Melbourne. Il numero uno del mondo, al quale è stata concessa una esenzione al vaccino anti-Covid per partecipare agli Australian Open, si era imbarcato per raggiungere il paese per giocare il primo Slam della stagione, ma una volta giunto nel continente oceanico, secondo quanto riportato dai media australiani, non gli è stato accettato il visto presentato, a quanto pare per un errore burocratico. L’aereo di Nole è atterrato a Tullamarine verso le 23:30 ma il visto del 20 volte vincitore del Grande Slam non consente esenzioni mediche per non essere vaccinato, ha detto una fonte informata sulla questione a The Age and the Herald. Il Border Force ha cercato il sostegno del governo per facilitare l’ingresso di Nole, ma è arrivato il rifiuto a fare un’eccezione. Dunque, stando alle informazioni che filtrano, al momento il serbo si trova all’interno del suo aereo e non può scendere a terra finché non verrà risolto il problema sul visto. L’agenzia federale ha chiesto il supporto del governo perché Victoria collabori con Tennis Australia nella gestione dell’evento a cui appartiene il visto di Djokovic.

Il direttore dell’Australian Open: “Novak spieghi perché ha ottenuto quella esenzione” – Craig Tiley ha esortato Novak Djokovic a rivelare il motivo dell’esenzione medica, che gli consentirà di partecipare al primo Slam dell’anno, senza aver mai detto se sia vaccinato o meno contro il Covid. “Sarebbe certamente utile se Novak spiegasse le condizioni in base alle quali ha chiesto e ottenuto un’esenzione”, ha detto ai media Tiley, che è anche presidente della Federtennis australiana. Lo incoraggio a parlarne con la comunità. Abbiamo attraversato un periodo molto difficile negli ultimi due anni e apprezzerei alcune risposte in merito”, ha aggiunto. Tiley ha però negato che il numero uno del mondo abbia ricevuto un trattamento preferenziale per ottenere tale esenzione, durante un iter supervisionato dalle autorità di Canberra e da quelle dello Stato di Victoria. “Un totale di 26 giocatori o membri del loro staff, sui 3mila circa previsti in Australia, hanno chiesto un’esenzione e solo pochi di loro l’hanno ottenuta”, ha spiegato.

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