Stagione ottima per il Napoli, a un passo da successi immensi, ma viaggia controcorrente il capitano azzurro. Lorenzo Insigne, infatti, riporta numeri che sono al di sotto di quelli solitamente fatti vedere. L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport posa lo sguardo sulle gesta e sui numeri del numero 24 del Napoli, sottolineando la passate stagione con i rispettivi dati.
Insigne e il suo trend realizzativo – Dieci sfide per segnare quei gol necessari per la rimonta del Napoli
Il sogno chiamato scudetto è ancora alla portata del Napoli, nonostante la sconfitta casalinga contro i rossoneri di Stefano Pioli. Rispetto alla precedente stagione, i numeri del capitano mostrano un ritmo rallentato. Infatti, dalle 19 reti in Serie A e 14 alla 28esima giornata, si passa ai 7 gol di questa stagione, di cui 6 tirati dal dischetto. Lorenzo Insigne si è sbloccato solo contro la Lazio, con il primo gol su azione. A proposito di penalty battuti dal capitano partenopeo, 3 sono stati quelli sbagliati, contro il Venezia e il Torino, in casa, allo Stadio Diego Armando Maradona e contro la Fiorentina, all’Artemio Franchi. Restano 10 sfide, in campionato, e per Lorenzo Insigne è necessario sfruttarle a pieno “per segnare quei gol che dovranno lanciare la rimonta del Napoli”.
Il fattore che distrae il capitano in fase di finalizzazione
Certo è che già dal Verona, nel turnover paventato in questi giorni, possa rientrare anche lui, proprio il capitano. A gara in corso, da subentrato, allora, potrebbe cominciare a migliorare il suo trend realizzativo. Con estrema naturalezza, il numero 24 dovrà dimostrare di poter fare quello che ha sempre fatto. Ma perché Lorenzo Insigne segna poco? C’è un fattore che distrae il capitano in fase realizzativa? “Probabilmente, a limitarne la lucidità in fase di realizzazione, nell’uno contro uno e nella rifinitura, ha contribuito anche l’enorme sacrificio difensivo”. Ancora: “Non si risparmia mai e sebbene il suo modo di interpretare il ruolo d’esterno garantisca certi equilibri fondamentali è ovvio che la fase offensiva possa risentirne”.
Emiliana Gervetti
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