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Caso plusvalenze, chiesti 11 mesi di inibizione a De Laurentiis: la reazione del patron. Venerdì la sentenza e le eventuali contromosse

De Laurentiis

PLUSVALENZE NAPOLI – Ieri alle ore 11, presso Roma, il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha dato via alla prima udienza sul caso plusvalenze, che coinvolge 11 club e 61 persone tra dirigenti e amministratori. Tra questi c’è anche il Napoli con il coinvolgimento del Presidente De Laurentiis, sua moglie Jacqueline Marie Baudit, i figli Edoardo e Valentina e infine l’a.d. Andrea Chiavelli.

Caso plusvalenze, venerdì la sentenza

Al termine della sua requisitoria, il Procuratore Federale Giuseppe Chiné ha presentato la proposta sanzionatoria che ha colpito duramente gli organi dirigenziali della società. Di seguito:

  • Aurelio De Laurentiis: 11 mesi e 5 giorni di inibizione
  • Jacqueline Marie Baudit, Edoardo De Laurentiis, Valentina De Laurentiis: 6 mesi e 10 giorni di inibizione
  • Andrea Chiavelli: 9 mesi e 15 giorni di inibizione
  • Napoli: 392.000 euro di ammenda

La richiesta è stata accolta con sorpresa da parte del club, che ha commentato – su Repubblica – attraverso le parole dell’avvocato Mattia Grassani che ha affermato di essere “perplesso davanti a richieste di sanzioni di assoluto rilievo per i dirigenti coinvolti, chiamati a rispondere per un’unica operazione che, per inciso, è l’unica di tutto il procedimento che non proviene dall’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Torino”. Dal Napoli continuano a ribadire che l’operazione Osimhen è stata condotta in modo chiaro e trasparente, lo dichiarerà domani in aula Grassani che si soffermerà su due punti in particolare: non esistono criteri standard, nella giurisprudenza statale e sportiva, per definire il valore di un calciatore; inoltre, il club non aveva ragioni per realizzare plusvalenze fittizie.

Secondo Il Mattino, il patron azzurro non interverrà nella fase di dibattimento di domani, ma lascerà esporre il caso solo al suo avvocato (almeno farà così in questa fase). De Laurentiis non vuole essere condannato neppure un giorno: si prepara alla battaglia legale, a ogni livello. Probabilmente venerdì – si legge su la Gazzetta – ci sarà la prima sentenza, poi ci sarà (eventualmente) il processo d’appello dopo un mese e infine ci si potrà rivolgere al Collegio di garanzia del Coni.

Il processo potrebbe non avere tempi brevi, ma si fa largo una nuova ipotesi. I giudici potrebbero condividere l’impianto accusatorio nella parte in cui denuncia la ripetitività di prassi nelle attività societarie di “elusioni della normativa federale”, dunque di “violazioni gestionali” nell’esercizio delle plusvalenze. In quel caso si potrebbe ottenere una riduzione delle pene.

Serena Grande

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