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Cremonese-Napoli, Luciano Spalletti in conferenza stampa: “Stiamo diventando maturi e viaggiamo tutti dalla stessa parte. Osimhen…”

L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, presenta in conferenza stampa la partita di campionato contro la Cremonese in trasferta allo Zini di Cremona (fischio d’inizio ore 18).

Cremonese-Napoli, Luciano Spalletti in conferenza stampa: “Stiamo diventando maturi e viaggiamo tutti dalla stessa parte. Osimhen…”

La prima domanda per il tecnico azzurro era (prevedibile) sull’eventualità di rivedere Victor Osimhen – almeno in panchina – a Cremona: “Abbiamo valutato Osimhen dopo gli esami clinici e l’analisi della condizione in base ad essi, non bisogna rischiare niente – esordisce Luciano Spalletti -, si è visto anche l’ultima volta che ci siamo privati di un calciatore importante per un periodo del campionato che poteva essere determinante. Lo vogliamo a disposizione nelle condizioni di fare il calciatore del livello che è, quindi abbiamo deciso di dargli ancora un turno, non è ancora in condizione. Domani sta in panchina e non si allena, invece oggi si allena forte, domani pure e sarà a disposizione per la prossima partita”.

“Non è il nome a farci trovare soluzioni, ma quello che fa quel nome – prosegue l’allenatore azzurro -. Se c’è stata la necessità di riportare la squadra a una dimensione terrena dopo l’Ajax? Stiamo cercando di mantenere le promesse dell’inizio dell’anno, allenarsi bene, fare le cose nel modo giusto, stanno dando tutti l’anima per fare ciò che farebbe piacere ai tifosi e all’ambiente, è come se la felicità fosse quella del bambino napoletano. Dobbiamo fare di tutto per rendere questa voglia il più vera possibile, dobbiamo tentare di fargliela mantenere il più a lungo possibile, questa felicità.”

Le condizioni di Zielinski e Kvara. “Sono a disposizione. Si sono allenati tutti, ne abbiamo alternati 3 perché ne abbiamo 26, la partita l’abbiamo fatta in 12 contro 12, tirando tutti dentro”.

L’entusiasmo, l’ambiente, la maturità. “Quello che stanno facendo è mantenere le promesse di inizio anno, allenarsi bene e fare le cose in maniera giusta. Tutti stanno dando l’anima per trasformare in campo ciò che diciamo fuori e farebbe piacere ai tifosi. La felicità è come se fosse quella del bambino napoletano, la voglia è quella e faremo di tutto per renderla più vera possibile e farla durare più a lungo possibile indossando questa maglia. Non c’è euforia nello spogliatoio, ovvero una tendenza ad essere eccitati eccessivamente, ma solo la consapevolezza di fare cose importanti, tutti stanno dando l’anima e si stanno impegnando al massimo per avere un comportamento corretto.”

“Io non vedo neanche eccessiva euforia da parte dei napoletani in città, è chiaro che poi stiamo facendo cose importanti ma tutti sanno che è un gioco dove bisogna mantenere lucidità e continuità, il campionato è lungo. L’ambiente è maturo, si fanno cose importanti, in maniera programmata. Stiamo facendo un buon calcio, poi in campo c’è chi trova la soluzione da solo e si pensa che il gioco sia determinato dalla giocata di un giocatore solo, di un cross, di una giocata, poi c’è quello meno visibile, il muoversi in maniera corretta, sacrificarsi per il compagno, essere collettivo, noi lavoriamo per questo, voi lavorate per altro… volete quello invincibile che salva tutti ma la squadra a volte fa tanti gol addizionando i comportamenti collettivi ed il nostro Napoli è così”.

La Cremonese: “Domani troveremo un ambiente bellissimo, Cremona è una città che vive il calcio in maniera corretta, ho persone che conosco bene e mi dicono che la stanno vivendo la situazione di classifica in maniera totalmente positiva al di là dei risultati. So cosa dà una squadra a Pecchia, conosco bene Alvini che li allena adesso, la tribuna era piena di altri allenatori per vedere cosa faceva lui in allenamento, non facciamoci fregare dalla faccia da bravo ragazzo, è uno furbissimo, sveglissimo, gli farò i complimenti e lo incontrerò volentieri.”

E prosegue: “Mi ha sempre detto che avremmo dovuto sfidarci e se lo merita, sono io fortunato ad allenare nella sua stessa categoria. Qui si corre meno rischi di fare distinzioni tra squadre, tutti vogliono far bene, troveremo una squadra forse più chiusa, ci darà meno campo, ma poi non lo so perché nell’ultima sono andati addosso all’avversario e lui è uno propositivo, ma con molti impatti, duelli, per cui bisognerà essere quelli che ho visto oggi all’allenamento”.

Turnover sì turnover no. “Non esiste nel calcio moderno la partita da turnover e quella da non turnover. Altrimenti restiamo indietro. La gestione della rosa deve essere continua, riguarderà un certo numero di calciatori più o meno ad ogni partita. Ndombélé ad esempio ha giocato un tempo una partita, un tempo un’altra, è una partita come gli altri, sotto forma differente ma è così, ad eccezione di qualcuno che ha doti straordinarie è fisiologico vedere un abbassamento dopo gare e viaggi continui, per tenerli tutti in condizione se si cambiano 2-3 a partita è meglio per tutti e non sono riserve per me. Alternanza tra centrali difensivi. Ribadisco che domani avremo le idee più chiare”.

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