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CorSport- Spalletti cerca e custodisce la normalità, per Napoli niente calcoli matematici

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” ha analizzato le parole del tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, al termine della gara di ieri contro la Cremonese.

CorSport- Spalletti cerca e custodisce la normalità, per Napoli niente calcoli matematici

Mentre s’avverte il sacro fuoco della classifica, con tutto quello che c’è dentro, Luciano Spalletti sceglie di starsene nella propria coperta di Linus: fa un freddo del diavolo, per le altre, ma non c’è verso di far adagiare la testa di tutta Napoli sul cuscino, affinché si lasci andare ai sogni. «Noi sappiamo che si vorrebbe parlare del futuro, ma qui si mangia esclusivamente con il presente». La sintesi, per chi non lo avesse capito, è la ricerca di una normalità che va custodita standosene ai margini di una dimensione favolistica ch’esiste, è nei fatti, ma che Spalletti ignora, consapevole che la strada verso le stelle resta lunga. «Noi pensiamo all’allenamento del mattino di chi, purtroppo, ha giocato poco o niente. Il nostro patto è questo: andare avanti ed evitare di pensare che si sia già vinto. Il cervello lo orientiamo noi».

È una squadra che sa quello che vuole, che se lo prende come decide, dando spettacolo oppure no, rimanendo se stesso in una superiorità che non necessariamente dev’essere sfarzosa: 3-0, così, con una autorevolezza che diventa semplicità, come a La Spezia, come a Salerno, come in questa fase in cui le gestioni emotive rischiano di diventare più grosse di quelle tecniche. «Io posso solo sottolineare la forza del gruppo, di ragazzi che nella chat, alla mezzanotte di sabato sera, hanno inviato immediatamente gli auguri a Kvara, senza aspettare di incontrarlo alla domenica».

Ma non si può evitare di tuffarsi in una atmosfera che sa di magìa, perché adesso che c’è una giornata in meno, e aritmeticamente il distacco resta chilometrico, è scontato che Napoli ondeggi nella sua felicità da esportare in Europa, in Champions: «Ma noi abbiamo altro su cui concentraci». Il Sassuolo, venerdì sera, è la prossima preoccupazione, introdurrà alla Champions League che ricomparirà poi martedì 21 febbraio a Francoforte e diventerà l’attrazione principale: «Ma noi con la testa siamo a Reggio Emilia, all’anticipo. Però di questa squadra posso dire una cosa: ho calciatori straordinari, che si distruggerebbero in campo per ottenere la vittoria. Ed è stato così anche con la Cremonese, si è visto il modo in cui abbiamo reagito a certi piccoli errori. Noi saremo sempre sul pezzo, anche grazie all’aiuto di questa città fantastica. I nostri tifosi ci aiutano a restare concentrati». E con ciò che dice la classifica, che sta lì e non mente: ma Spalletti la consegna alle statistiche, rimane (apparentemente) indifferente, tiene per sé ciò che probabilmente gli attraversa la mente. «Ho la disponibilità di tutti, anche di chi ha minori possibilità: non ce n’è uno che si alleni con atteggiamento sindacabile, nessuno, ed è questo che sta facendo la differenza».

Sedici gare alla fine, ma cosa volete che conti? L’aritmetica deve restare una buffa opinione, è assolutamente vietato intrufolarsi in divagazioni matematiche, che ormai chiunque rifiuta, perché il codice-Spalletti è diventato il mantra dello spogliatoio che Di Lorenzo ha fatto suo. «Non conosco il calendario, so che la prossima la giocheremo con il Sassuolo, poi andremo in Germania per la Champions. Non so chi ci aspetterà nelle ultime sei giornate di campionato, noi dobbiamo solo concentrarci di partita in partita, sappiamo che abbiamo una grossa opportunità quest’anno, vedremo dove arriveremo ed è inutile girarci intorno: ma non possiamo guardare lontano». Ma all’orizzonte, qualcosa già si scorge: certe cose si sentono, si vedono e però non si dicono.

Carlo Gioia

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