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CorSport- Il Napoli è più forte dell’Eintracht, è più completo e più ricco di gioco, ma attenzione a fidarsi solo della superiorità in Champions

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” ha fatto il punto sulla gara tra Eintracht Francoforte e Napoli, valida per l’accesso ai quarti di finale di Champions League.

CorSport- Il Napoli è più forte dell’Eintracht, è più completo e più ricco di gioco, ma attenzione a fidarsi solo della superiorità in Champions

Il Napoli è più forte dell’Eintracht, è più ricco (di gioco) e più completo, ma sarebbe un imperdonabile errore fidarsi solo della superiorità di una squadra quando si parla di scontri diretti di Champions. Sono 180 minuti, al massimo 210, conta la forza, certo, ma contano soprattutto la condizione del momento e la capacità di capire i punti deboli dell’avversario. Il Napoli ne ha pochi, ne ha sicuramente meno del tedeschi, ma non basta per sentirsi completamente tranquilli. Occorre un’altra partita (altre due) della brillante serie vesuviana, una partita senza errori e con colpi di classe. L’Eintracht si è iscritto a questa edizione di Champions per aver vinto l’Europa League nella scorsa stagione. Vittoria ai rigori contro i Rangers, però dopo aver superato Olympiacos e Fenerbahce nel girone, West Ham, Barcellona e Betis Siviglia nelle eliminazioni dirette, non proprio squadrette. Nel girone di Champions è arrivato dietro al Tottenham di un punto, col peggior attacco di questa fase di coppa (appena 7 gol segnati, ben 13 in meno del Napoli, che dei gironi ha invece il miglior rendimento offensivo), ma con un solido equilibrio di squadra. Rispetto all’anno scorso non c’è più Kostic, però ha messo dentro un centravanti potente, tecnico e intelligente, Kolo Muani, quinto nella classifica dei cannonieri della Bundesliga con 10 gol. Quello che impressiona del centravanti francese e l’alto numero degli assist: 12. E il suo tipo di gioco a favorire l’ultimo passaggio, Kolo esce spesso dalla linea offensiva per aprire spazi ai due esterni e ai centrocampisti e per lanciarli nell’area avversaria, Rrahmani e Kim sono pregati di non trascurare questo suo movimento.

In fase difensiva il Napoli dovrà fare attenzione soprattutto a Max, dotato di un sinistro micidiale, è lui l’incaricato dei calci di punizione, che sono lame taglienti. Kolo Muani ha la statura (187 centimetri) e lo stacco per dare un senso a quelle traiettorie. Altro dato da non sottovalutare: nelle ultime 5 partite, l’Eintracht ha perso a Colonia, ha battuto sabato scorso il Werder Brema e prima ancora l’Herta Berlino, ma soprattutto ha fermato sul pareggio il Friburgo, quarto in classifica solo a -3 dal trio capolista composto da Union Berlino, Borussia Dortmund e Bayern Monaco che, come il Friburgo, ha pareggiato in casa contro la squadra di Francoforte. Per dire che contro le grandi l’Eintracht ci sa fare.

Spalletti può colpire i tedeschi in due modi. Sfruttando la profondità con Osimhen, tanto per cominciare. Nella sconfitta per 0-3 incassata nella penultima giornata di Bundesliga a Colonia, lo spazio lasciato alle ripartenze degli avversari è apparso pertino esagerato. Oppure col gioco aereo, perché nella propria area di rigore il trio Tuta-Jakic-Ndicka ogni tanto perde il tempo di reazione.

Se il Napoli riuscirà a spostare la partita sul piano della tecnica, allora troverà la strada astaltata. L’Eintracht non ha giocatori del livello di Kvaratskhelia, di Osimhen, di Lobotka. Può essere questa la chiave della doppia gara, metterla sulla qualità, sulla fantasia, anche sugli spunti personali. Tuta avrà bisogno di tutto l’appoggio possibile da parte di Knauff (l’asse di destra dei tedeschi) per evitare che Kvara ripeta le gesta di Reggio Emilia e di tante altre occasioni. Quanto a Jakic, che fa il centrale anche per dare il via all’azione ragionata della squadra di Francoforte, lo immaginiamo in seria difficoltà di fronte allo scatto prolungato e ripetuto di Osimhen.

Carlo Gioia

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