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Napoli, il Questore Giuliano sugli scontri: “La marcia dei tifosi dell’Eintracht è stata fatta per evitare quanto successo con gli olandesi…”

Il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica in merito agli scontri tra i tifosi del Napoli e quelli dell’Eintracht Francoforte.

Napoli, il Questore Giuliano sugli scontri: “La marcia dei tifosi dell’Eintracht è stata fatta per evitare quanto successo con gli olandesi…”

Questore Alessandro Giuliano, alle spalle c’è la guerriglia in centro storico e dopodomani in città arrivano almeno 2mila inglesi per Italia-Inghilterra. Quali misure in campo, stavolta?

“Guardi, è giusto ricordare che abbiamo gestito in sicurezza a Napoli la presenza di club come Chelsea, Liverpool e Leicester e di norma gli incontri delle Nazionali sono per loro natura meno divisivi. Non ci sono stati segnalati, finora, profili di rischio particolarmente elevati. Ma ci sarà grande afflusso di pubblico anche dal Regno Unito e il nostro impegno, come sempre, sarà massimo”.

Dagli atti emersi ieri, però, il gip scrive che “i tedeschi marciavano come un esercito”, pur riconoscendo gli sforzi compiuti per scongiurare il contatto tra tifoserie. Sicuro che non ci fosse alternativa a quel corteo dei 400, di Francoforte e anche di Bergamo, in città?

“Per risponderle le riporto un dato: quando, ad ottobre, i tifosi dell’Ajax si sparpagliarono a piccoli gruppi per la città, furono oggetto di innumerevoli aggressioni e in un caso di un accoltellamento da parte di ultrà del Napoli, che devastarono anche un ristorante per colpire alcuni olandesi seduti a cenare. Sì, avremmo forse potuto fermare il gruppo dei tedeschi che mercoledì mattina si è improvvisamente mosso dall’albergo, ma a quale prezzo?”.

Ci sarebbero stati davvero esiti peggiori, secondo lei?

“Avremmo avuto scontri non meno gravi che avrebbero certamente coinvolto l’albergo, i ristoranti di via Partenope e le tante persone inermi presenti in quell’area. E oggi qualcuno ci starebbe certamente chiedendo conto di questo, e del perché fossimo intervenuti su tifosi disarmati che fino a quel momento non avevano aggredito nessuno”.

Carlo Gioia

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