“Veder crescere questa squadra è un vero motivo di orgoglio. Ciò dà un’idea del lavoro che stiamo facendo. Detto questo, la storia del Milan è essere in Champions League. Quindi siamo molto felici, ma non dobbiamo fermarci”. A poche ore dal quarto di finale di Champions contro il Napoli, l’allenatore milanista si “apre” alla stampa francese.
Milan, Pioli: “Veder crescere così questa squadra è un motivo d’orgoglio”
In una lunga intervista a L’Equipe il tecnico rossonero Stefano Pioli ha parlato anche dei quattro francesi in rosa: Olivier Giroud, Theo Hernandez, Mike Maignan e Pierre Kalulu. “Ho un buon feeling con i francesi, sono ragazzi intelligenti che parlano bene italiano”.
“Giroud? Me lo aspettavo, perché devi guardare le sue statistiche dall’inizio della sua carriera. Gli ho parlato due volte di persona prima che firmasse e ho avuto sensazioni molto positive, il suo ascolto, il suo rispetto, sapevo che avremmo lavorato bene insieme. È un grande giocatore. Ed è soprattutto un punto di riferimento per la nostra fase offensiva, un vero giocatore di squadra, generoso, sempre positivo. Theo (Hernandez, ndr) è diverso. È più giovane (25 anni, ndr), si apre meno, ma io lo adoro. È un fenomeno fisico e tecnico, sono sicuro che abbia ancora molto margine di miglioramento, deve convincersi anche di questo. E a volte noi allenatori ci dimentichiamo questa verità: non possiamo cambiare le persone che sono o i giocatori che sono. Ovviamente vogliamo farli progredire e, con Theo, abbiamo lavorato molto, non solo difensivamente, tra l’altro. Ma, è vero, non voglio cambiarlo. Mike (Maignan, ndr) non lo conoscevo prima di giocare contro il Lille in Europa League. In casa ci hanno battuto 3-0 (nella fase a gironi, nel 2020-2021), e a fine partita dico al mio preparatore dei portieri: ‘Quello, devi seguirlo’. La sua comunicazione e la sua presenza nel gioco mi hanno impressionato. Ero sicuro che fosse un ottimo portiere, ma si è rivelato anche migliore di quanto pensassi. È molto meticoloso nella preparazione delle partite, è un giocatore che vuole crescere continuamente. È estenuante allenarlo, perché chiede molto. Ma è anche fantastico, perché è motivato. Quando sei sempre tu, l’allenatore, a dover motivare tutti gli altri, dopo un po’ manca sempre qualcosa. A Mike, poi, non gli manca niente. E poi c’è Pierre (Kalulu, ndr), la bella sorpresa. Una grande sorpresa, sì. Pierre è un ragazzo fantastico. Durante tutta la prima stagione qui (2020-2021, ndr), ha giocato davvero poco, e ha lavorato tanto. Non ha mai mollato un centimetro, e meno giocava, più lavorava in allenamento. Perché quando non giochi non basta lavorare bene, devi fare meglio degli altri. E Pierre ha sempre avuto questa motivazione. Di conseguenza, sta migliorando rapidamente e non è finita”.
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