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Serie A, addio Decreto Crescita: ecco cosa cambia dal 1 gennaio 2024

Rivoluzione in vista a partire dal primo gennaio (ma con efficacia retroattiva fino alla sessione di mercato estiva) con il varo della nuova Finanziaria. Il Governo ha tolto gli sgravi fiscali per molte classi di lavoratori provenienti dall’estero, compresi sportivi e calciatori. I club verranno dunque tassati in maniera maggiore e potrebbero dover rivedere le priorità sul mercato.

Serie A, addio Decreto Crescita: ecco cosa cambia dal 1 gennaio 2024

La nuova Finanziaria 2024 appena varata dal Governo avrà ripercussioni pesanti per il mondo sportivo e calcistico in particolare, sia per la scorsa sessione estiva di mercato che per le finestre dei prossimi mesi. Il nuovo decreto prevede, infatti, una riduzione sugli sconti fiscali per i lavoratori che provengono dall’estero “senza requisiti di elevata qualificazione o specializzazione”, categoria nella quale rientrano i professionisti sportivi, calciatori compresi. Nonostante l’entrata in vigore ufficiale a partire dal 1° gennaio 2024, la legge avrà efficacia a partire dall’ultima sessione di mercato estiva.

Cosa significa? Che le big del nostro campionato non potranno più contare sulle agevolazioni fiscali dettate precedentemente dal Decreto Crescita, che prevedeva una notevole riduzione delle tasse, pari anche al 50%.

Lo scenario descritto dalla Gazzetta dello Sport tocca nomi importanti. L’Inter non potrà avvalersi delle agevolazioni fiscali, ad esempio, su Marcus Thuram e Benjamin Pavard. Il Milan non potrà farlo su Ruben Loftus-Cheek, Tijjani Reijnders e Christian Pulisic. La Juventus su Timothy Weah. Il Napoli su Jens Cajuste, Natan e Jesper Lindstrøm. La Roma su Evan Ndicka e Houssem Aouar, mentre non è toccato dal provvedimento Romelu Lukaku, essendo già rientrato nel Decreto Crescita negli anni passati (la valenza è retroattiva fino a tre anni).

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