Home » De Laurentiis, l’amico di famiglia non è bastato: Calzona è l’ultimo tentativo disperato
Napoli Napoli OF News

De Laurentiis, l’amico di famiglia non è bastato: Calzona è l’ultimo tentativo disperato

Italian businessman Aurelio De Laurentiis arrives for the screening of the film "Freaks Out" presented in competition on September 8, 2021 during the 78th Venice Film Festival at Venice Lido. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP) (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Difficilmente i tifosi del Napoli si sarebbero aspettati un percorso peggiore di quello fatto da Rudi Garcia, primo allenatore di questa stagione azzurra, la prima da campioni d’Italia dopo 32 anni dall’ultima volta. Eppure, il suo sostituto, Walter Mazzarri, non è riuscito a risollevare la situazione ma al momento è addirittura peggiorata. Il Napoli è calato sia dal punto di vista del gioco che in classifica, rendendo praticamente irraggiungibile il quarto posto, l’ultima posizione possibile per partecipare alla Champions League.

De Laurentiis, l’amico di famiglia non è bastato: Calzona è l’ultimo tentativo disperato

Anche Mazzarri, come il suo predecessore, ha fatto riflettere in negativo su alcune scelte tattiche scellerate, che hanno condizionato, e di molto, il percorso del Napoli in Serie A, ricordando che dal suo arrivo quello azzurro è stato il peggior attacco del campionato con soli nove gol segnati in meno di quindici partite. L’analisi cambia quando ci si chiede se Mazzarri era l’uomo giusto da chiamare in una situazione come quella che stava vivendo il Napoli nel post partita della sfida contro l’Empoli, persa in modo anomalo al 91′.

Basta chiamare “un amico di famiglia” per risollevare la situazione? La grande responsabilità del decadimento azzurro, che ha fatto la storia in negativo, diventando il peggior campione d’Italia del campionato, va data a De Laurentiis, il quale ha avuto l’umiltà di metterci la faccia, facendo un mea culpa pubblico, e spiegando che farà di tutto pur di risollevare il Napoli. Tuttavia, il lupo perde il pelo e non il vizio, e il presidente dei partenopei ha continuato a smuovere la piazza, nel senso più negativo possibile, con dichiarazioni evitabili e conferenze stampa che hanno solo peggiorato la situazione.

La risposta alla domanda precedente, assolutamente opinabile, è di chiara concezione negativa, visto che, richiamare un allenatore che è stato al top della forma 10 anni fa e che nelle ultime stagioni ha avuto grandi difficoltà tra retrocessioni e esoneri, non era la scelta più giusta, oggettivamente parlando. Il tentativo di Mazzarri deve essere visto come una meravigliosa dichiarazione al Napoli e ai suoi tifosi, che difficilmente al momento potranno vedere di buon gusto il loro due volte ex allenatore, che maschera le scelte sbagliate e l’atteggiamento più vicino alla sindrome di Napoleone fatte dal proprio presidente, schiavo di se stesso e del suo personaggio da imprenditore burbero, che lentamente sta lacerando la piazza, sempre più spaccata all’interno, sia dal punto di vista dei tifosi e sia dal punto di vista degli addetti ai lavori.

De Laurentiis, che ha l’assoluto pregio di aver riportato il nome del Napoli dove meritava di tornare, da quell’ormai lontanissimo 5 maggio 2023, ha preso pochissime scelte corrette, se non zero, incolpandosi solamente di non aver costretto Spalletti a restare sulla panchina degli azzurri per un altro anno, ed evitando di usare l’opzione unilaterale, da parte della società, che c’era nel suo contratto. Tuttavia, la storia, anche recente, ci ha insegnato che non è mai corretto costringere un allenatore, o anche un calciatore, a restare: è successo recentemente con Rafael Benitez, il quale è stato convinto dal presidente a restare un altro anno, quando magari lo spagnolo voleva cambiare aria. Quell’anno il Napoli non riuscì a conquistare la qualificazione in Champions League, arrivando solo al quinto posto in classifica.

La passata stagione il patron del Napoli ha avuto la bravura di mettere gli altri nelle condizioni migliori di poter lavorare al meglio, permettendo alla coppia Spalletti-Giuntoli, che fanno riferimento anche allo staff tecnico e alla dirigenza, di dare del loro meglio, con pochi interventi sulle scelte fatte e pochissime dichiarazioni fuori luogo, tralasciando le classiche sfuriate dopo i consigli di Lega che però non vanno a toccare la piazza del Napoli. Forse, nel corso dell’estate sono andate perdute quelle figure capaci ci alleviare la mania di protagonismo di De Laurentiis, che si è concentrato su altro.

Basterebbe davvero poco per permettere al Napoli di trovare la tranquillità giusta per affrontare al meglio la prossima stagione, visto che questa è ormai quasi del tutto condizionata. Il prossimo obiettivo di De Laurentiis dovrebbe essere quello di ripartire con un progetto fresco e una dirigenza forte alle spalle, che sappia dire la sua nei momenti in cui bisogna prendere scelte importanti, sperando che quest’anno maledetto sia da insegnamento.

Mario Di Domenico

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con https://www.gonfialarete.com/