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Eriksson: “Sono felice, mi dicono bravo senza aspettare che sia morto”

eriksson sven goran
epa07142289 Philippines national soccer team head coach Sven-Goran Eriksson of Sweden looks on during a press conference in Taguig, south of Manila, Philippines, 05 November 2018. Erikkson who had previously managed England in the 2002 and 2006 FIFA World Cup will lead the Philippines as head coach in the 2018 AFF Suzuki Cup later this month and the Asian Cup next year. EPA/MARK R. CRISTINO

Sven-Goran Eriksson, ex allenatore della Lazio, nei mesi scorsi ha annunciato di avere un cancro allo stadio avanzato: “Il medico dice che non sto bene ma mi sento molto bene. So cosa è e che non si può curare ma non sono seduto in un angolo a piangere. Il trattamento sta andando bene, ci sono alti e bassi e sono ancora in piedi”.

Eriksson: “Sono felice, mi dicono bravo senza aspettare che sia morto”

Dopo aver scoperto la sua malattia, l’ex allenatore svedese riuscirà a realizzare il sogno di una vita: guidare il Liverpool ad Anfield. Sarà lui a gestire la squadra delle vecchie glorie dei Reds, in occasione della partita con le leggende dell’Ajax. In un’intervista concessa alla CNN, oltre a ringraziare i tifosi dei Reds e la società della Merseyside, lo svedese ha avuto modo di parlare delle sue condizioni di salute, a due mesi dallo sconvolgente annuncio.

Nel corso della chiacchierata con la redazione della CNN, Sven-Goran Eriksson ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicino in questo delicato momento, prima di aggiornare tifosi e addetti ai lavori sulle sue condizioni fisiche: “Sono molto felice e mi sento fortunato nel vedere che le cose buone che ho fatto vengono celebrate mentre sono vivo. Non è comune. Di solito, devi morire e avere un funerale prima che la gente ti apprezzi e ti dica quanto sei grande. Sono felice che la gente mi racconti le cose mentre sono vivo. Le mie condizioni? Il medico dice che non sto bene, ma mi sento molto bene. Ho quello che ho, so che è un cancro e che non si può curare. È una specie di lotta, ma non sono seduto in un angolo piango. Vivo nella vita come vivevo prima, o quasi. E va tutto bene. Il trattamento sta andando bene, ci sono alti e bassi ovviamente. Sono ancora in piedi insomma”.

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