Home » FOCUS – Napoli-Fiorentina: quando tocchi il fondo non puoi che risalire
Napoli News

FOCUS – Napoli-Fiorentina: quando tocchi il fondo non puoi che risalire

Zielinski Milik Di Lorenzo

FOCUS NAPOLI – La stagione del Napoli, prima di Ancelotti e poi di Gattuso, può essere suddivisa in tre macro categorie: da inizio campionato fino all’ammutinamento di novembre; dall’ammutinamento alla prima di ritorno contro la Fiorentina; dalla Juve al Torino, entrambe al San Paolo.
In questi tre capitoli di una stessa stagione, abbiamo visto tre squadre differenti, con altrettante prestazioni. In questo articolo, analizzeremo le differenze tra “gli ultimi due Napoli”, ovvero tra la squadra fino alla sconfitta casalinga con la Viola e quella dalla partita successiva, vittoriosa in casa contro i Bianconeri, ad oggi.

FOCUS – La svolta dopo Napoli-Fiorentina 0-2

Fino al 18 gennaio, data della debacle casalinga contro la Fiorentina, il Napoli – di Ancelotti prima, e di Gattuso poi – aveva disputato 25 gare in tutte le competizioni. Tralasciando le ottime prestazioni nelle coppe, con l’exploit dei 4 punti ed un solo gol subito contro il Liverpool, gli azzurri non hanno quasi mai convinto. Prestazioni scialbe e sconfitte inaspettate ma meritate hanno caratterizzato il cammino della squadra. L’avvicendamento in panchina tra il maestro Carlo ed il suo ex allievo Rino, non ha prodotto i risultati sperati.

Focus

Come possiamo vedere dalla grafica, i numeri non sono degni di una squadra che, come annunciato da Ancelotti nel pre-campionato, avrebbe dovuto combattere per aggiudicarsi lo Scudetto. La media punti di 1,4 per partita, avrebbe prodotto 53 punti alla fine del campionato. Per dare un’idea, la sesta in classifica nello scorso campionato aveva raggiunto quota 66.
Dunque, la previsione sarebbe stata un Napoli fuori da tutte le competizioni europee.

Napoli-Fiorentina: una sconfitta che sa di voglia di rivalsa

La seconda di ritorno avrebbe potuto rappresentare il crollo definitivo della squadra di De Laurentiis. Al San Paolo, infatti, è arrivata la corazzata Bianconera, capitanata dal tridente Ronaldo-Dybala-Higuain. Invece, quella gara ha rappresentato la svolta della stagione azzurra: partita dominata dagli uomini di Gattuso, che si portano sul 2-0, salvo poi subire, in pieno recupero, un gol da Cristiano Ronaldo, a causa di un errore di comunicazione tra i difensori e Meret. 2-1 il risultato finale. Più che il risultato, ciò che resta nella mente di tutti è la prestazione dei ragazzi, capaci di annullare la Vecchia Signora.

È un nuovo inizio: segue la trasferta del Ferraris di Genova contro la Samp di Ranieri. Primo tempo dominato e chiuso sul risultato di 2-0, poi un calo nella ripresa che porta i Blucerchiati a pareggiare. Ma il vento è cambiato, ed il “nuovo” Napoli non ci sta a tornare a casa senza i tre punti. La decidono due uomini subentrati dalla panchina: prima Demme segna la sua prima rete in azzurro, che vale il momentaneo 2-3, poi la chiude Mertens con una prodezza da 35 metri, sfruttando una indecisione della difesa. 2-4 e si torna a casa.

Sei giorni dopo, gli azzurri sono chiamati a conquistare tre punti facili, in casa, contro il Lecce. Gattuso avverte il pubblico e la stampa che non sarà semplice: complice un orrore arbitrale del fischietto Giua, i giallorossi fanno bottino pieno, battendo il Napoli per 3-2. Sembrano essere tornati i mostri del passato, l’altalena che va da 3 a 0 punti nel giro di pochi giorni.
Ma non c’è tempo per i rimpianti: tre giorni dopo si va a Milano per sfidare l’Inter nella gara di andata della semifinale di Coppa Italia. Contro ogni pronostico, gli azzurri imbrigliano la squadra di Conte e, grazie ad una prodezza di Fabian, chiudono sullo 0-1.

Seguono due difficili trasferte di campionato contro Cagliari e Brescia. Qualcuno le definirebbe prove di maturità, ed il nuovo Napoli, infatti, è abbastanza maturo da conquistare sei punti: 0-1 in Sardegna, grazie all’ennesima prodezza di Mertens, e 1-2 a Brescia, ribaltando l’1-0 di Chancellor.

Le due ottime prove in campionato, però, chiedono un riscontro contro un avversario di tutt’altra caratura. Al San Paolo arriva il Barcellona di Leo Messi. Il Napoli sarebbe dovuto essere la vittima sacrificale dei mostruosi Blaugrana, ma così non è. Corti e stretti, con un Mertens chiamato a tirar fuori il coniglio dal cilindro. Il belga non si lascia pregare, e nel primo tempo, grazie ad un tiro a giro di destro che si infila sotto il sette, porta il Napoli in vantaggio, e raggiunge Hamsik al primo posto della classifica marcatori all time in maglia azzurra.
A Messi vengono scippati 18 palloni, senza mai fargli fallo, e solo un errore di linea difensiva consente al Barcellona di pareggiare. Finisce 1-1, ed in barba ai pronostici, al Napoli questo risultato sta stretto.

A chiudere questo mini ciclo arriva al San Paolo il Torino: nonostante il panico generato in Italia dall’epidemia Coronavirus, gli azzurri si dimostrano cinici e fanno un sol boccone del Toro. La solita sbavatura difensiva regala un gol ai granata: finisce 2-1 per i ragazzi di Gattuso.

Con l’ultima vittoria, gli azzurri chiudono un ciclo di nove gare in cui la media punti è stata di 2,5 per partita. Addirittura più alta della stagione dei 91 punti. Lontana anni luce dai 1,4 punti per partita delle precedenti 25 gare.

Giovedì sera al San Paolo arriverà l’Inter di Conte, per provare a ribaltare lo 0-1 subito in casa nell’andata della semifinale di Coppa Italia. Non sarà più, per gli azzurri, una prova di maturità, bensì una conferma di continuità.

Luca Cerchione

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com