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Coronavirus, impatto economico: “Palestre e piscine licenzieranno 97 mila dipendenti entro fine luglio”

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CORONAVIRUS IMPATTO ECONOMICO – Il Coronavirus sta avendo un gravissimo impatto economico, non solo sul calcio, ma su quasi tutti i settori sportivi. Grazie ad uno studio di I.F.O. (International Fitness Observatory) oggi abbiamo una previsione precisa delle ripercussioni che potranno aversi nel settore fitness & wellness. E’ bene specificare che a questo settore appartengono palestre, piscine e centri sportivi.

L’impatto economico del Coronavirus: lo studio di I.F.O. sul settore fitness & wellness

“IFO-International Fitness Observatory, in collaborazione con la società Egeria e con il supporto di Fitness Network Italia, ha realizzato una ricerca, coordinata da Paolo Menconi, presidente dell’osservatorio, coinvolgendo oltre 6.700 club in tutta Italia.

L’Italia, con l’8% del mercato europeo era al quarto posto in Europa con oltre 5,5 milioni di persone iscritte in palestra e con un fatturato annuale di oltre 2,3 miliardi di euro.

Dai risultati dell’indagine emerge che il panorama delle palestre in Italia è composto per la maggioranza da piccoli club indipendenti (59%), solo il 12% appartiene a catene e quasi il 3% in franchising. Il restante 28% è formato da piccoli studi di yoga, pilates, ecc.

La maggioranza delle palestre è consolidata nel tempo: oltre il 57% infatti è in attività da più di 10 anni.

Dominano i centri (64,5%) con un numero di soci e clienti inferiore a 500. Infatti quasi la metà dei centri sportivi, pari al 47,7%, ha una superficie sotto i 500 mq; il 28% ha una dimensione fra i 500 e i 1.000 metri quadrati, mentre sono in minoranza i club fra i 1.000 e i 2.000 metri quadrati (12%) e quelli oltre i 2.000 metri quadrati (12%).

Solo il 23% dei centri sportivi ha oltre della metà dei clienti con un abbonamento annuale.

Il modello prevalente nella gestione è quello dove il proprietario in molti casi si occupa sia dell’organizzazione della palestra, sia delle attività. Si consideri che infatti il 27% dei club non ha una reception e quasi il 60% non ha un consulente commerciale né amministrativo.

Lo staff tecnico sportivo impiegato rientra in un range fra 1 e 5 istruttori nell’82% dei casi; solo il 6% ne ha più di 10. Oltre l’86% dei centri sportivi dichiara di spendere meno di 30 mila euro al mese per il personale”.

Paolo Menconi, presidente di I.F.O.

“I risultati di questa ricerca indicano che l’industria del fitness è in un momento difficilissimo e senza precedenti. Non va dimenticato che è un settore che ha un ruolo sociale fondamentale per il benessere psico-fisico dei cittadini, con un’offerta molto variegata e per tutte le tasche. Il settore va protetto con interventi strutturali seri e concreti, sia per chi vi lavora sia per i clienti, per potersi rimettere in piedi e continuare a guardare serenamente al futuro.”

L’impatto economico in numeri

“La situazione è difficile per tutti. Diversa è la capacità economica di poter resistere: il 22% dichiara di avere autonomia per 1 mese, il 61% ritiene di non avere le forze economiche per superare la crisi per 2 mesi. Sale al 77,3% la percentuale delle aziende sportive che potrebbe non farcela al terzo mese. Al quarto mese di stop sale oltre l’82% il rischio di non sopravvivenza delle strutture. Solo il 3,4% dei club potrebbe avere le risorse economiche per resistere a cinque mesi di chiusura”.

I dati letti ed interpretati da Luca Cerchione, presidente di Wellness Project ed ambassador di Fitness Network Italia

Mentre governo, opposizione e regioni mettono in scena una campagna elettorale a suon di accuse sulla tv di stato senza contraddittorio, repliche attraverso i social e recite tipo “lanciafiamme alle feste di laurea”, l’Osservatorio Internazionale del Fitness (I.F.O.) pubblica un preoccupante studio sul settore fitness & wellness (palestre e piscine).

Analizzando lo studio, vengono fuori i seguenti dati:
– 1 mese di chiusura (fine marzo) = 22% dei club falliscono;
– 2 mesi di chiusura (fine aprile) = 61% dei club falliscono;
– 3 mesi di chiusura (fine maggio) = 77% dei club falliscono;
– 4 mesi di chiusura (fine giugno) = 82% dei club falliscono;
– 5 mesi di chiusura (fine luglio) = 96,6% dei club falliscono.

Quanto vale il settore fitness & wellness?

Il settore fitness & wellness produce circa il 4% del prodotto interno lordo italiano, dando lavoro a poco più di 100’000 operatori del settore.
In soldoni:
– Fine aprile = 61’000 nuovi disoccupati; PIL -2,44%;
– Fine maggio = 77’000 nuovi disoccupati; PIL -3,1%;
– Fine giugno = 82’000 nuovi disoccupati; PIL -3,3%;
– Fine luglio = 96’600 nuovi disoccupati; PIL -3,9%.
A fronte del 4% del PIL prodotto dal settore, nel decreto “Cura Italia” sono stati devoluti allo stesso solo lo 0,2% degli aiuti economici stanziati.

Luca Cerchione

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