Home » AZZURRO SBIADITO – William Prunier, la quercia inefficace
Napoli Napoli OF News Rubriche

AZZURRO SBIADITO – William Prunier, la quercia inefficace

William Prunier
Tra i tanti "protagonisti" dell'annata da incubo 1997/1998, un posto in poltrona d'onore è occupato senz'altro dal difensore William Prunier

Azzurro Sbiadito è la rubrica nella quale si raccontano le carriere di calciatori che nel Napoli non solo non hanno lasciato un segno positivo ma che, anzi, vengono ricordati soprattutto per prestazioni negative o incolori. Potenziali campioni che invece si sono rivelati degli acquisti infelici.

Come già visto in altre puntate di questa rubrica, la stagione 1997/1998 del Napoli fu probabilmente la peggiore in Serie A nella storia degli azzurri. Un’annata drammatica, con una retrocessione arrivata senz’appello e, di fatto, l’inizio della fine per la vecchia società partenopea. Tra i tanti “protagonisti” di quell’annata da incubo, un posto in poltrona d’onore è occupato senz’altro dal difensore William Prunier. Doveva essere uno dei colpi di mercato di quella stagione ma, col senno di poi, divenne un incubo per i tifosi del Napoli.

Azzurro Sbiadito, episodio 21: William Prunier

Prunier, francese di Montreuil, inizia a giocare nel 1984 e fino al 1993 milita nell’Auxerre. In quel periodo riuscì anche a giocare la sua prima e unica partita con la Nazionale, un’amichevole persa contro il Brasile nel 1992. All’Auxerre, oltre che per alcune prestazioni buone, si fece notare soprattutto per un’autogufata clamorosa: prima di una gara contro il Monaco, infatti, il difensore si disse certo di saper fermare l’attaccante tedesco Jurgen Klinsmann. Risultato finale della gara: 4-0 per il Monaco, con 4 reti di Klinsmann. Un episodio che probabilmente avrebbe dovuto far capire tante cose in anticipo.

Dopo una stagione a testa con Marsiglia e Bordeaux, Prunier prova sfondare oltre i confini transalpini e finisce addirittura a giocare nel Manchester United, grazie soprattutto al suo amico e collega Eric Cantona, che di fatto lo sponsorizza ai Red Devils. Ma anche Ferguson capì immediatamente che qualcosa non andava: dopo appena 2 presenze – di cui una disastrosa contro il Tottenham – fu panchinato per tutto il resto della prima parte di stagione. Successivamente fu ceduto al Copenaghen, prima di tornare in patria per una stagione al Montpellier. Nel 1997, per l’appunto, si aprono per lui le porte del Napoli.

William Prunier
Prunier durante la sua carriera da calciatore

La perla di Ferlaino

Ferlaino sembrava inizialmente entusiasta del suo acquisto. Tanto è vero che si lasciò andare a una considerazione diventata poi storica: “Prunier non sarà un adone ma vi assicuro che è un giocatore di grande efficacia“. A tal proposito, alcune malelingue mai davvero confermate spiegano come in realtà Ferlaino avesse acquistato il giocatore quasi a scatola chiusa, guardandone soltanto qualche videocassetta che ne sottolineava le caratteristiche positive. Un qualcosa di ovviamente mai confermato.

La realtà, però, fu ugualmente un disastro: Prunier infatti giocò soltanto 3 partite con il Napoli prima di essere mandato in Scozia, all’Hearts. Memorabile (in senso negativo) la sua prestazione contro la Roma di Zeman all’Olimpico: 6-2 per i giallorossi, Prunier peggiore in campo e bocciato con una pagella sarcastica da La Gazzetta dello Sport, che lo definì “forte e statico come una quercia” rifilandogli un roboante 4.

Dopo l’avventura napoletana Prunier vivacchio ancora per qualche anno in campionati e serie minori, chiudendo la carriera nel 2004. Oggi allena il Tolone, squadra di terza serie francese. Partito con grandi ambizioni, Prunier viene oggi ricordato come uno dei peggiori acquisti nella storia di due club prestigiosi come Manchester United e Napoli. Un record di cui, ne siamo certi, avrebbe fatto volentieri a meno.

AZZURRO SBIADITO, EPISODIO 19: NICOLA CACCIA

Per tutti gli altri episodi di Azzurro Sbiadito, clicca QUI

Claudio Agave

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com