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Calciopoli, il TAR del Lazio dichiara “inammissibile” il ricorso della Juventus

Per chi non ricordasse cos’è, cosa è stato e che provvedimenti sono stati presi durante Calciopoli, lo scandalo sportivo che ha avuto il suo apice nel luglio del 2006 pre-Mondiale in Germania (poi vinto dall’Italia), alla lettura della sentenza definitiva che ha visto condannata la Juventus alla retrocessione in Serie B, oltre ad altre penalizzazioni per diversi top team della massima serie (Milan, Lazio e Fiorentina) e all’esclusione di parecchi dirigenti e arbitri della federazione.

Calciopoli, il TAR del Lazio dichiara “inammissibile” il ricorso della Juventus

Il punto in questione fu proprio un presunto connubio tra alcuni dirigenti e i designatori arbitrali, creando pressioni (mediatiche e personali) per ottenere arbitri considerati più “favorevoli” per alcuni match del campionato. Sotto la lente dell’inchiesta finirono ben 19 partite di Serie A (con un secondo filone che riguardava invece Reggina e Arezzo). Unica squadra retrocessa fu poi la Juventus (con 9 punti di penalizzazione per l’anno successivo invece dei 17 richiesti), a cui vennero però anche tolti gli scudetti degli ultimi due anni. Fiorentina, Milan e Lazio presero 30 punti di penalizzazione per la stagione precedente (che permise peraltro al Milan di mantenere il posto in Champions, e vincerla l’anno dopo), più rispettivamente 15, 8 e 3 punti in meno nel campionato in corso. 11 punti anche per la Reggina (invece di 15) e 6 punti per l’Arezzo in Serie B. Tra i dirigenti la stangata arrivò solo per Moggi e Giraudo (5 anni e richiesta di radiazione), oltre all’arbitro Massimo De Santis (4 anni) e Innocenzo Mazzini della FIGC (5 anni e radiazione).

E oggi? – Il TAR del Lazio, con sentenza ufficiale, ha dichiarato inammissibile il ricorso della Juventus verso la decisione di assegnare all’Inter lo scudetto 2005-06, uno dei due (l’altro è stato solo revocato) tolti al club bianconero in seguito ai fatti di Calciopoli. Gli ultimi due procedimenti della Juve, il numero 8897 del 2019 e il numero 1867 del 2020, sono quindi stati respinti non modificando l’assegnazione del titolo ai nerazzurri. La battaglia bianconera per lo scudetto 2005/06 parte da lontano, dal 2011 quando il Consiglio Federale respinse l’istanza di revoca del titolo presentata dalla Juve. Nel gennaio 2019 il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni contro la delibera federale di otto anni prima con, il maggio e luglio seguente, l’inammissibilità del ricorso stabilita dal Collegio e il ricorso juventino al Tribunale Federale Nazionale. E si arriva all’ultimo (?) passaggio della vicenda con il ricorso Juve annunciato nel bilancio di giugno 2022, presentato al TAR del Lazio e oggi dichiarato inammissibile.

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