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Napoli, la protesta degli agenti penitenziari: “Tamponi ai calciatori ma non a noi”

Coronavirus Serie A

NAPOLI POLIZIA PENITENZIARIA – Tamponi e test sierologici ai calciatori del Napoli, scoppia la protesta tra i sindacati della Polizia Penitenziaria. Una denuncia che arriva fino al tavolo di Vincenzo De Luca, Governatore della Regione Campania. Un appello quello dell’Unione dei Sindacati dei poliziotti penitenziari affinché la fase 2 cominci in tutta sicurezza anche in questo comparto. Come riportato da “Il Mattino”, ecco la nota del sindacato:

“Chiediamo un protocollo sanitario ad hoc, sia per la polizia penitenziaria, sia per gli altri operatori penitenziari nonché degli uffici giudiziari. Ad oggi, dopo qualche vano proclama, nulla più è stato fatto sapere per sottoporre il citato personale a screening sierologici ed eventuali tamponi successivi. Ci risulta, invece, che in altre regioni hanno già attivato il monitoraggio diagnostico. Non adottare tali misure preventive significa sottovalutare un grave rischio sia per gli operatori che per l’intera collettività. Lo segnaliamo mentre assistiamo in questi giorni inermi e con enorme rammarico al palcoscenico dei calciatori del Napoli e delle squadre di serie A che, per riprendere gli allenamenti, sono stati sottoposti sia ai test sierologici che ai relativi tamponi” che il sindacato definisce “una grave discriminazione dal momento che tale attività non riguarda una categoria di lavoratori essenziali a differenza dei poliziotti che sin dall’inizio dell’emergenza Covid continuano ad operare in prima linea sebbene, insieme ai sanitari, siano tra le categorie maggiormente esposte a rischio contagio”.

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